Proprio nella giornata in cui si tiene l’assemblea “Rifondazione: ieri, oggi e domani” si è scatenata la baraonda: la mancata pubblicazione sul sito di Potere al popolo! dell’introduzione allo Statuto 2 e una serie di reiterate scorrettezze elencate da Eleonora Forenza e Maurizio Acerbo (insieme agli altri presentatori dello Statuto 2) nelle precisazioni che pubblichiamo in “Sottolineato in rosso” e qui vi linkiamo, hanno creato le condizioni per la rottura tra Rifondazione Comunista e il processo di organizzazione di PaP.
Mentre scriviamo sono in corso riunioni, scritture di appelli e un dibattito concitato avviene soprattutto sull’impropria sede dei “social”.
Al momento non possiamo che darne conto sommariamente e rifacendoci alle ricostruzioni operate da Paolo Ferrero, Maurizio Acerbo ed Eleonora Forenza stessa.
Come sempre, daremo spazio a tutte le voci della sinistra. Iniziamo con un commento di Marco Sferini notturnamente scritto:
Il pretesto è stato offerto su un piatto d’argento. È stato acchiappato. Una via d’uscita che non esime chi ci ha portato fin qui dall’aver logorato il Partito per mesi e mesi e averlo portato sull’orlo dello scioglimento lento da un lato e della probabile scissione dall’altro.
Ora serve una riflessione attenta sulle mosse da fare per ridare fiducia ad una comunità che è stanca, esausta, prostrata dall’avventurismo in un vicolo di cieco settarismo e di palese ostilità verso la forma-partito e verso le regole democratiche.
Ha ragione Oscar Monaco: a volte la storia prende delle velocissime curvature e pieghe che nemmeno ti aspetti.
Tocca ora a tutte e tutti noi continuare la lotta per la riqualificazione politica di Rifondazione Comunista che deve rimanere tale, che deve ritrovare il suo spirito di unità che guarda tanto alle esperienze istituzionali quanto all’ambito sociale e di movimento.
Tocca ora a tutte e tutti noi mettersi pazientemente all’opera in ogni territorio per mostrare e dimostrare la necessità di una forza comunista in una sinistra di cui si senta domani il bisogno, la necessità perché la diseguaglianza deflagrante che questo governo sparge è soffocante: va dai più elementari diritti umani ai diritti sociali già ampiamente schiacciati dalle politiche liberiste del centrosinistra.
Non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo metterci al servizio di nessun progetto di centrosinistra ma possiamo, dobbiamo volere e necessitiamo metterci al lavoro per un progressismo antiliberista che rifiuti tanto le opzioni dei mercati quanto quelle delle destre xenofobe e razziste.
Rifondazione Comunista può essere tutto ciò. Ancora una volta.
MARCO SFERINI
6 ottobre 2018
foto tratta da Pixabay