Invocare la pena di morte è sempre un grido successivo ad altra morte. Invocarla per un atto di terrorismo serve soltanto a provare a strumentalizzare la rabbia, l’angoscia e il terribile dolore che le famiglie delle vittime provano.
Essere falciati su una pista ciclabile a New York o in qualunque altra parte del mondo al grido di “Dio è grande” è una contraddizione evidente non dei tempi ma dell’essere umano: uccidere in nome di dio.
Come uccidere in nome della giustizia, in nome della nazione.
(m.s.)
foto tratta da Pixabay
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