Può un candiato alla carica di consigliere comunale definirsi “naziskin, negazionista, omofobo, xenofobo“, mostrarsi in plateali saluti romani con alle spalle la bandiera della repubblichina fascista di Salò?
Non può. Si chiama ignoranza, stupidità e anche “apologia di fascismo” ed è vietata dalla memoria della Storia, dalla cultura, dal buon senso e dalla vicinanza ai princìpi democratici, antifascisti, semplicemente umani e solidali di chiunque di noi. Di un popolo. Quello italiano.
Ah… dite che non sono leggi? Già sono soltanto ciò che ci renderebbe più civili, civici, morali ed umani. Tutto il contrario di ciò che sono i fascisti. Non c’è bisogno delle leggi per diventare umani. O forse sì…? Perché nel secondo caso, siamo proprio, ma proprio messi molto male…
(m.s.)
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