«Scusatemi se vi saluto da lontano». Una frase bella, un bel pensiero perché sommessamente gentile. Cortese al punto giusto. Rispettoso e generoso. In fondo basta davvero poco per esprimere tanto, per farsi sentire e per comunicare universalmente le fondamenta di comportamenti etici che devono essere per questo civili, civici, individuali e sociali.
E’ stato il papa ad esprimersi così, nell’udienza del mercoledì in Vaticano. Un cenno della mano ai fedeli e quella frase, quasi una carezza invisibile che ha voluto raggiungere con la gentilezza le persone che si aspettavano, magari nonostante il Covid-19, di vedere Francesco passare in mezzo a loro come sempre.
Non importa che sia stato il papa ad esprimersi in questo modo. Importa che la gentilezza sia divenuta un ponte di collegamento tra le persone. Si possono accorciare le distanze, in tante occasioni. Senza ruffianeria, senza piaggeria. Semplicemente con la gentilezza, con la compassione e la comprensione delle sofferenze altrui e reciproche.
(m.s.)