Sebastian Kurz, l’enfant prodige del partito popolare (Oevp) è balzato a un vertiginoso 37%, sopra ogni previsione. Secondo vincitore sono i Verdi guidati da Werner Kogler ritornati in parlamento con il 14%, loro miglior risultato nazionale che è anche il migliore su scala europea. Spinti dal friday for future ma anche dalla bravura di Kogler che ripartendo da zero ha promosso la loro rifondazione. A subire un tracollo è stata l’estrema destra, la Fpoe, alleata del governo uscente di Kurz: dal 26% è calata al 16%. Gravi perdite per i socialdemocratici (Spoe) di Pamela Rendi Wagner, al secondo posto con il 21,8%, è il peggiore risultato dal 1945. I Neos, liberali progressisti sono al 7,8.
Sul voto di domenica e le prospettive che si aprono in Austria abbiamo parlato con Robert Misik, saggista e giornalista, autore di molti volumi sulla sinistra, due volte vincitore del premio Bruno Kreisky per il libro politico, ultimo uscito Il dominio dell’infamia – perché non vogliamo essere governati così (Picus 2019) sul governo Kurz-Strache.
La Fpoe è crollata. Fino a che punto significa un indebolimento dell’estremismo di destra in Austria?
Il dato non va sopravalutato. La Fpoe ha perso perché il suo capo, H.C. Strache, è stato filmato in un video imbarazzante a Ibiza e anche perché si sono scoperti dei conti che mostravano come vivesse da nababbo a spese del partito e dei contribuenti, e che probabilmente agiva in modo illegale tanto che finirà sotto processo. La Fpoe quindi è inciampata su se stessa. Se adesso si stabilizza velocemente con nuove persone e torna a fare un’opposizione radicale di destra i suoi adepti torneranno velocemente. A lunga scadenza non è affatto indebolita.
Kurz dal canto suo ha trionfato. Nel 2017 ha copiato il programma della Fpoe. In luglio, intorno al caso Sea Watch, diversamente dagli altri partiti popolari europei che hanno criticato Salvini, lui ha accusato Carola Rackete. In cosa si distingue dalla Fpoe?
Kurz ha spostato il partito popolare molto a destra, lui stesso è un politico populista di destra. In questo modo ha potuto guadagnarsi molti voti della Fpoe. Nello stesso tempo però è crollato il suo progetto di governo di una coalizione tra destra e ultradestra e con ogni probabilità non sarà più a sua disposizione. La questione è se Kurz saprà riposizionare se stesso, riportare la sua Oevp di nuovo al centro e se è in grado di mettere in piedi una coalizione per esempio con i Verdi.
Kurz viene descritto da molti osservatori come figura artificiale, un automa: totalmente controllato, in styling perfetto. Come spiegare il suo successo?
È così, ma contemporaneamente è anche estremamente disciplinato, estremamente professionale e comunica i suoi messaggi in maniera chiara. Infine ha contato il fatto di essere la figura centrale indiscussa della politica interna. Se nei sondaggi sei già avanti con il 10% diventa impossibile per una concorrente apparire in modo realistico come «cancelliera rivale». Per gli elettori Kurz in questa campagna elettorale era senza concorrenza, anche questo lo ha aiutato.
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ANGELA MAYR
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