Un corteo pacifico di oltre 5000 persone ha marciato ieri sotto la pioggia battente dalla basilica di San Piero a Grado, Pisa, passando davanti alla ex Cisam (Centro internazionale studi militari) fino a Camp Darby, contro la guerra, le armi e il fossile e per liberare il Parco naturale dalle basi militari.

La base di Camp Darby ha già occupato buona parte del parco, ora la distruzione aumenta. «Come movimento No base vogliamo rendere espliciti gli stretti legami tra guerra, estrattivismo, cambiamento climatico e furto delle risorse pubbliche a beneficio del complesso militare industriale».

Il 6 settembre scorso, a Roma, Enti locali ed Ente Parco hanno approvato le linee guida dell’operazione presentata dal Commissario straordinario nominato dal governo Meloni. «Sono state approvate al buio, senza avere per le mani neanche uno straccio di piano di fattibilità, le linee guida del nuovo progetto di base militare per i reparti Gis e Tuscania», protestano gli attivisti. «A Pontedera si farà un autodromo per le esercitazioni, cementificando una importante fetta di territorio».

E proprio a Pontedera ancora si aspettano le bonifiche di 9.000 tonnellate di terreno contaminato dal Keu, derivante dal trattamento dei fanghi prodotti dagli scarti della concia delle pelli finito al centro di un’inchiesta della procura antimafia per traffico illecito di rifiuti e corruzione.

«A Coltano i Carabinieri si insedieranno negli edifici storici e pubblici. Tutto il resto dell’intervento – previsto in origine per 190milioni di euro e 73 ettari di terreno – verrebbe piazzato in blocco all’interno dell’area ex-Cisam, a San Piero a Grado, dentro l’area boschiva del parco naturale di Migliarino San rossore e Massaciuccoli, causando un grave impatto ambientale.

Tra l’altro in un’area, l’ex-Cisam, dove era attivo dal 1963 al 1980 un reattore nucleare, dedicato alla ricerca a fini militari non smantellato e non bonificato. Verranno costruite una pista per elicotteri, poligoni di tiro, centri di addestramento, magazzini per armi ed esplosivi, un muro per esercizi a fuoco e tutto l’apparato che serve a preparare ogni guerra», denunciano ancora i manifestanti.

Al corteo anche i movimenti No asse che la scorsa settimana hanno manifestato a Viareggio contro la costruzione dell’«asse di penetrazione», una strada che deturperà anche la parte nord del Parco regionale.

E ancora, attivisti e attiviste della Campagna Fuori dal fossile, a rimarcare la stretta connessione tra fossile e guerra, la Rete no Rigass contro rigassificatore e depositi Gnl, i Cobas, i centri sociali, i No Tav, Legambiente e tanti altri, anche universitari e scolaresche. In corteo anche il segretario del Prc Maurizio Acerbo.

Durante la manifestazione si snocciolano dati: «28,75 miliardi di euro per le spese militari, 89,9 milioni per la costruzione di basi, 500 milioni per l’acquisto di munizioni a livello europeo, sono gli investimenti del solo 2022. Le guerre non scoppiano, si preparano».

Alla fine della manifestazione, una lunga catena umana si è diretta verso la pineta della ex Cisam. Circa cento manifestanti, forzando la recinzione, sono entrati nell’area e hanno percorso qualche metro prima di essere circondati dalla polizia. Sono poi usciti sventolando le bandiere della pace.

LINDA MAGGIORI

da il manifesto.it

foto: screenshot