Il voto a Tsipras: utile e netto contro l’austerity

L’ultimo sondaggio di Poll Watch del 7 maggio attribuisce alla Sinistra europea (Gue) 49 seggi contro i 35 attuali. Un bel salto, non c’è che dire. Un salto che...

2f8923849b229fca56af812a1afc6abd_LL’ultimo sondaggio di Poll Watch del 7 maggio attribuisce alla Sinistra europea (Gue) 49 seggi contro i 35 attuali. Un bel salto, non c’è che dire. Un salto che consentirà di insidiare a due settimane dal voto il terzo posto del gruppo dei liberali. La posizione dei liberali è cruciale in queste elezioni. Insieme ai popolari sono gli unici a sostenere con forza una decisa continuità con le politiche di austerità. Ed infatti arrancano nei sondaggi. E così se i socialisti, che hanno votato e sostenuto il fiscal compact, e in più in alcuni paesi come Italia e Francia guidano governi dell’austerità, di fatto presentano una linea poco chiara, si pone il problema del destino della marea montante di euroscettici ed euro critici.

Questa tornata elettorale, infatti, è segnata dalla crisi economica e dalle allucinanti soluzioni che Bruxelles, Bce, Troika hanno elaborato per tentare di uscirne. Tra astensionismo e opposizione non di facciata all’austerity, insomma, il volto del Parlamento europeo potrebbe essere ridisegnato del tutto dopo il 25 maggio.

Va sottolineato con forza che il populismo, ovvero la posizione di quelle formazioni politiche che vogliono condurre i rispettivi paesi fuori dall’euro, attualmente non ha un profilo politico definito. Si va da posizioni tipo Grillo a Marie Le Pen. Cioè, è nettamente segnato da un trasversalismo che di fatto lo consegna al limbo dell’ininfluenza, pur intravedendo un numero di parlamentari che nei sondaggi viaggia intorno ai cento.

Questo consegna alla Lista Tsipras una sorta di bonus derivante dal profilo di “voto utile”. L’Altra Europa può rappresentare la formula per fare in modo che una parte del populismo alla fine si coaguli a sinistra per un attacco vero all’Europa delle banche, della Troika e della Germania. Tsipras è stato scelto proprio in quanto portatore di un programma politico che affonda le sue radici nella travagliata esperienza del popolo greco: forte unità a sinistra e netta contrarietà al dominio del monetarismo, con tutto quello che ne deriva per i bilanci degli stati nazionali.

Ed è proprio la battaglia politica in corso in Grecia che potrebbe giocare un ruolo decisivo. Con le elezioni amministrative del 18 maggio, infatti, ovvero una settimana prima del voto europeo, l’eventuale affermazione di Syriza potrebbe avere l’effetto di dare una bella spinta alla Sinistra europea perché renderebbe più visibile il ruolo strategico della resistenza dei greci alle politiche di austerità.

Il programma di Tsipras
“Queste elezioni arrivano in un momento cruciale per l’Europa – ha affermato recentemente Tsipras a Bruxelles – perche’ a tutti e’ chiaro che il principale obiettivo delle politiche economiche promosse negli ultimi anni non era superare la crisi ma implementare misure di austerita’ e deregolamentare le norme sul lavoro nel sud Europa e quindi in tutta la eurozona”.
Il programma della Sinistra europea parte dall’europeizzazione del debito, creando una conferenza europea sul debito che porti anche all’emissione di eurobond, quindi chiede l’abolizione del fiscal compact e la creazione di un piano per il lavoro europeo, una sorta di New Deal con fondi pari al 2% del Pil (oltre 200 miliardi di euro). Altro punto, la revisione dei trattati a partire dallo statuto BCE che non deve piu’ essere un’istituzione indipendente, ma subire il controllo del Parlamento Ue, e cambiare in parte natura, diventando prestatrice di ultima istanza, come la Federal Reserve. Infine la richiesta di una separazione tra banche d’affari e commerciali. “Bisogna smettere di usare il debito come arma di ricatto per obbligare i governi a fare della macelleria sociale”, afferma Tsipras, “e’ chiaro che e’ una farsa visto che dopo anni di ricette il debito non si riduce, lo dimostra il caso della Grecia in cui e’ passato dal 120% a 175%”. Secondo il suo leader, “le proposte della Gue sono realistiche, indicano come trovare soluzioni comuni per superare la crisi e fermare il disastro dell’austerita’: la Ue e’ ad un bivio, se vuole recuperare la democrazia, deve fermare questi programmi di austerita’”. E rilanciare l’economia e il lavoro. “Il New deal – spiega Fabio Amato, coordinatore della campagna di Tsipras e candidato per l’Altra Europa con Tsipras – deve portare ad una riconversione ecologica dell’economia europea ed all’introduzione di un’armonizzazione fiscale e di norme sul lavoro in modo da evitare il dumping sociale e fiscale”.

Quasi sessanta deputati
Tsipras fino ad ora non ha partecipato ai confronti in diretta con gli altri candidati dalla Presidenza della Commissione Ue, sentendosi penalizzato da un formato che prevede come unica lingua l’inglese, ma ha assicurato la sua presenza per l’ultimo duello del 20 maggio.
Con i 7—8 deputati italiani al parlamento di Strasburgo qualora si superasse la soglia del 4%, più vicina di quanto raccontino i giornali italiani, la Gue potrebbe arrivare a 56-57 deputati, a pochi passi dai liberali, terza forza accreditata ora di 63. “Speriamo di farcela – racconta al telefono Amato – per rimettere i temi della giustizia sociale, del lavoro e dell’ambiente, che sono spariti dall’agenda italiana, e per far saltare il banco dell’austerita’ in Europa rompendo la grande coalizione Ppe-Pse. La forza dell’altra Europa con Tsipras – conclude – e’ che a differenza di Grillo possiamo cambiare l’Europa, perche’ siamo inseriti in un gruppo e non siamo da soli”. I bastioni di Tsipras, oltre alla Grecia, sono la Germania, la Francia, la Spagna, la Repubblica Ceca, il Portogallo e Cipro, paesi in cui la sinistra estrema e’ forte e in cui – Germania esclusa – la crisi ha colpito con vigore.

Tsipras: “La mia candidatura non è un fatto formale”
Pochi giorni fa Tsipras ha parlato durante un manifestazione organizzata da un gruppo di 180 personalita’ della politica, della cultura e dell’arte, a sostegno della sua candidatura sottolineando gli obiettivi politici posti a base della campagna elettorale: il ritiro della commissione europea dalla troika, l’istituzione di una conferenza per la regolamentazione del debito a livello europeo e maggiori poteri per il Parlamento europeo, rafforzamento della democrazia e partecipazione dei popoli alle decisioni importanti tramite referendum. “Non concepisco la mia candidatura, ha detto Tsipras, come una cosa formale ma come un mandato per unire tutto quello che il neoliberalismo ha diviso con violenza. Per costruire la piu larga alleanza politica e sociale possibile contro l’austerita’. Per mettere fine all’austerita’ stessa e per riconquistare la Democrazia”.

FABIO SEBASTIANI

da Contro la crisi.org

categorie
Elezioni europee 2014

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