Prima il Vaticano e poi Radio Maria stessa hanno condannato e sospeso il teologo che ha sostenuto una correlazione di causa ed effetto tra la legge sulle unioni civili e i fenomeni sismici avvenuti in centro Italia.
La vergogna ha prevalso sul catechismo, sul magistero della Chiesa.
Però, penso, a padre Giovanni che ha pronunciato quelle frasi non toccherà mai la condanna che ebbero Giordano Bruno, Galileo Galilei e, da ultimo, Welby, colpevoli soltanto di dire la verità?
La vergogna della Chiesa è apprezzabile, eppure è vergogna in qualche modo anche “politica”: paura di perdita di fedeli. Li chiamano “fratelli terremotati”.
E siccome in teologia si danno solo risposte e mai si accettano domande, sarebbe interessante sapere chi detiene la verità sui “fratelli terremotati”: puniti da dio per la legge sulle unioni civili?
E perché mai solo l’Umbria e le Marche? Perché non tutta la nazione?
Caro padre Giovanni, lei sarà anche un teologo, quindi un uomo abituato a dare sempre risposte e a non accettare mai domande sulla specificità di dio, ma si faccia una domanda e si dia una risposta una volta tanto. Forse le si aprirà davanti un nuovo modo di riflettere. Forse conoscerà la riflessione, conoscerà il pensiero. Quello libero perché solo personale.
(m.s.)
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