La Corte Costituzionale rinvia l’esame sulla legge elettorale nota come “Italicum”. E’ un bene, è un male? Dipende dai punti di vista che ognuno di noi ha in merito tanto alla nuova norma in esame presso la Consulta quanto in merito al referendum che si terrà tra qualche mese e la cui data di svolgimento è un mistero, visto che il governo non si decide a fissarla.
Fissarla, appunto, vuol dire mettere in essere un percorso e quindi una strategia per provare a vincere e ottenere un consenso vasto su una controriforma che stravolge la Costituzione.
Quindi, dal mio punto di vista, il rinvio della sentenza della Consulta sull’Italicum è un peggiorativo: non un male, ma un peso che va a mettersi sulla parte della bilancia che pende in favore della propaganda governativa.
Ciò che si può ancora accettare è la volontà della Consulta. Ciò che si fa davvero fatica ad accettare è la posizione di Bersani: “Non darò indicazioni di voto. Gli italiani devono essere sereni davanti a questa scelta”.
Che strano, non avere una idea da esporre e da confrontare, tutto ad un tratto, diventa l’unico modo per distribuire serenità a piene mani. Davvero curioso, strano e insolito.
Tacere, dunque. Ma forse è un tacere a posteriori. Citiamo: “Un bel tacer non fu mai scritto”. A volte, per far più bella figura è meglio anticipare il silenzio…
(m.s.)
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