“Bisogna trovarsi in certe situazioni prima di parlare!”.
L’ho sentito dire mille volte e altre mille volte ho ribattuto: quand’anche mi trovassi nella situazione di essere assalito da un ladro, rifiutando per obiezione di coscienza di portare qualunque arma, rifiutandomi in vita mia di maneggiare qualunque pistola, fucile o altro mezzo di morte, darei lui quel che vuole. Opporrei resistenza nei limiti del possibile e, soprattutto, evitando di nuocere a terzi.
Non riuscirei a sparare nemmeno se lo volessi. E non invidio chi ci riesce. Non lo invidio per niente.
Posso capire la rabbia, la frustrazione, ma non capisco il Far West, la giustizia fatta dal singolo, con un fucile in mano.
Siamo fuori dallo Stato di diritto: siamo dentro alla barbarie.
Non penso che rifiutarsi di possedere un’arma sia un incentivo al furto. Penso che nonostante i colpi di fucile, la giustizia non trionfi ed, invece, stramazzi al suolo come il cadavere di un rapinatore.
Come la coscienza di un uomo che poche ore prima dormiva o vegliava nel suo letto e poche ore dopo aveva esploso i colpi che hanno cambiato la vita a molte persone, da entrambe le parti.
(m.s.)
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