E’ soltanto una simpatia laica, anzi forse più una empatia comune nei confronti di una antipatia forse non comune ma resa tale dalle circostanze: quella nei confronti della Curia romana.
Il papa che ribadisce il rispetto delle regole contro la pandemia a ventiquattro ore dalla presa di posizione del cardinale Bagnasco e della CEI sul mancato rispetto della libertà di culto da parte della Repubblica italiana per la stop alla riapertura delle chiese, mi fa benevolmente sorridere.
E’ un duello ormai che dura da anni quello tra Francesco e una parte della Chiesa che vorrebbe nuovamente il primato temporale su quello secolare, una morale cattolica dominante sulle altre.
Il papa, da buon gesuita, sa che ci si può arrivare con metodi meno aspri, con prese di posizione meno dure, senza scontri, ma mostrando accondiscendenza e prudenza nelle dichiarazioni.
Del resto, si prendono più mosche col miele…
(m.s.)