Genova, Mediterraneo. Terra e mare, cantieri e barconi.
Un operaio di 42 anni è l’ultimo (ma non l’ultimo) morto a causa del lavoro: lascia una famiglia in questo mondo dove al mattino vai a guadagnarti un salario e non fai più ritorno a casa.
Centinaia di disperati attraversano il mare e le speculazioni politiche, economiche, immoralità che si spargono nel linguaggio comune e diventano una anticultura della discriminazione, del pregiudizio e dell’antisocialità.
Eppure, guardando bene dietro tutte queste morti, l’origine è sempre quella: l’interesse profittuale.
Per questo, morti sul lavoro e morti in fondo al mare hanno lo stesso mandante: il capitale.
(m.s.)
foto tratta da Pixabay
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