Il “caso Kenneth Smith” e il rapporto tra potere, violenza e morte
La morte come pena estrema data dal diritto di uno Stato, comminata da un potere costituito contro chi ha commesso efferati delitti o, molto meno cruentemente, è accusato di essere un oppositore politico, di non seguire i precetti religiosi adottati da un governo e da una società che non ammettono niente altro se non i fondamenti etici cui si ispirano e che diventano quindi totalizzanti, quella pena è l’iconico emblema del fallimento della giustizia. Non serve qui richiamare Cesare Beccaria per poterlo capire. E’ sufficiente scorrere le cronache di ciò che avviene in paesi in cui la morte è anche una pena, è anche un passaggio attraverso cui espiare quella che viene descritta come una colpa: di non aver indossato … Leggi tutto Il “caso Kenneth Smith” e il rapporto tra potere, violenza e morte
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