Kirk Douglas aveva 103 anni. Kirk Douglas è morto, ma Spartaco, a torso nudo, con spada in mano e una grande folla di schiavi davanti rimane nella mente. Grazie ad un giovane Kubrick che lasciò una impronta marxista nella contrapposizione tra oligarchia romana e schiavi liberatisi grazie alla rivolta del gladiatore trace.
Se è vero che le autobiografie possono trascinare con loro il vizio della partigianeria in merito a riflessioni che portano a giudizi, è pur sempre attendibile la raffigurazione del democratico Douglas che stava dalla parte dei più deboli.
Magari non come Spartaco, ma tra gli attori di Hollywood fu tra quelli che si espresse meglio in film antimilitaristi, contro le guerre, romanzando i ruoli che interpretava e che avevano un tratto lirico inscindibili dal carattere attoriale, rendendoli probabilmente più appetibili al grande pubblico.
Le immagini più diverse, da “20.000 leghe sotto i mari” ad “Orizzonti di gloria“, da “Spartacus“ al Patton di “Parigi brucia?“, ci ricorderanno la versatilità di un grande attore, di un uomo che era certamente molto lontano dall’America sovranista trumpiana di oggi.
(m.s.)
foto tratta da Wikimedia Commons