Il corteo degli studenti torinesi e dei No Tav contro il G7 (con striscione d’apertura: “Noi giganti, voi 7 nani”) mi ha ricordato che siamo in autunno e che l’unico momento di mobilitazione cui ho potuto assistere, per ora, è stato solo questo.
Tranne singoli anche importanti episodi di resistenza operaia a licenziamenti, discriminazioni e schiavismo padronale, non si assiste ad alcun sommovimento di massa, a nessuna forma di protesta sindacale che prenda corpo come sciopero o manifestazione nazionale.
Probabilmente l’atmosfera diffusa del “si salvi chi può”, del singolarismo che uccide la coscienza e la lotta di classe ha esercitato una egemonia pseudo-culturale sul proletariato moderno in questa Italia fatta di cronaca nera a bizzeffe e di molto poca informazione sulle condizioni dei salariati, dei disoccupati e dei precari.
Non bisogna mostrare l’esistenza dello sfruttamento. Bisogna farla passare nell’immaginario collettivo come elemento strutturale, normale. Da correggere un poco… tutto qui. Del resto tra venditori di “uscita dalla crisi” a buon mercato (è proprio il caso di dirlo…) a patrioti e nazionalisti, c’è ancora spazio per una giusta, sana, vera rivendicazione dei diritti sociali?
(m.s.)
foto: screenshot dal video di Local team