Voi permettete che io consideri totalmente idiota chi contrappone il tema dei morti sul lavoro ai possibili morti per #coronavirus?
Avere consapevolezza della pericolosità di un virus non esclude avere contezza del drammatico problema della mancanza di sicurezza nei posti di lavoro e delle conseguenze disastrose che ne derivano per i lavoratori e le lavoratrici.
È uno snobismo insopportabile di una certa sinistra che così pensa di essere più saggia di altri o più comunista? Per me siete solo più idioti di me.
Sinceramente non comprendo proprio come le due cose possano essere viste in contrapposizione sia su un piano etico sia un piano sociale.
Un lavoratore può ammalarsi a causa del Coronavirus e in questo caso l’incidenza della mortalità aumenta. Dunque, siccome dovremmo tutti prestare attenzione ai beni comuni, primo fra tutti la salute, anche se a prima vista “impalpabile“, non tangibile, perché singolare, reputo stucchevole l’assegnare priorità alle cause di morte.
Non penso che deridere chi dà rilevanza all’attuale emergenza sottovaluti altre emergenze. Almeno non è il mio caso.
Ma ho letto tante sciocchezze – come è naturale che sia del resto su i “social“, che, questi sì, hanno una incidenza di morte cerebrale molto alta tra la popolazione – dettate dalla presunzione, dal dover sempre dire la propria come controcanto necessario, senza fermarsi un attimo a tacere su dati scientifici, su consigli medici e su disposizioni governative in merito.
Auguriamoci tanta salute tutti e un ritrovato senso di giustizia sociale per il prossimo futuro.
(m.s.)
Foto di Ilka Lünstäden da Pixabay