Dice… “Voto i Cinquestelle da sinistra, perché così impedisco alla peggiore destra di allearsi con il resto della destra”.
Quindi uno di sinistra (presuntuosamente, più che presuntamente, tale) vota per una destra che dovrebbe fermare un’altra destra nell’allearsi con le destre peggiori.
Bisogna intendersi sui concetti: qual’è la destra meno peggiore che può fermare la destra vera da una destra peggiore? E’ uno scioglilingua degno de: “Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa”.
Tuttavia alcuni intendono considerare i Cinquestelle la destra meno meggiore che frenerebbe la Lega dall’allearsi con la destra peggiore (Forza Italia e Fratelli d’Italia).
Un errore grossolano di valutazione frutto di una miopia politica enorme: la destra peggiore sta al governo ed è alleata con la destra che dovrebbe fermarla. Condivide con essa ogni politica dell’esecutivo: dalle politiche sui migranti ai ripensamenti sulle trivelle fino al decreto sicurezza e alla libertà di armarsi e sparare nell’ambito di casa propria contro chiunque entri in un contesto privato di vita.
La destra peggiore sta al governo e non è Forza Italia, depotenziata, priva delle graffianti unghie di un tempo.
La destra di governo non riesce nemmeno a piacere ai padroni: sembra che otto su dieci non apprezzino ciò che stanno facendo Conte, Di Maio e Salvini. Tra i tre preferiranno certamente uno piuttosto che un altro. A saperlo, ad intuirlo, aiuterebbe a capire qual’è la destra economicamente peggiore, forse borghesemente migliore.
Fuori dalla porta di Palazzo Chigi aspetta di entrare un’altra destra che si definisce e si lascia comodamente definire “sinistra”, ma che è pronta a tornare a fare da cane da guardia ai dettami dell’Europa liberista.
Non ci si salva se non con “la Sinistra”… europea, italiana, un po’ socialista di sinistra e un po’ comunista. Qualcosa di buono in giro c’è ancora. Coraggio!
(m.s.)
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