Dice…: “Non guardo le partite di calcio degli europei perché chi le guarda è solo un coglione che dimentica i problemi del mondo. E spero che l’Italia perda!”.
Dico io: “Basta vivere ogni cosa con il dovuto distacco critico, consapevoli delle contraddizioni della società in cui viviamo, e ci si può anche emozionare davanti ad una bella partita di calcio della nostra nazionale.
Io sono un coglione allora. Guardo solo le partite degli europei e dei mondiali. Sono consapevole del condizionamento merceologico subito anche dal gioco del pallone; conosco la compravendita dei giocatori e ogni aspetto in cui questo sistema economico si insinua e condiziona.
Ma voglio comunque vivere alcune emozioni e non me le nego per una forma idiota di purismo ideologico e di comportamentismo falsamente vergine rispetto ad ogni altro contatto di vita tra noi e il capitale.
Forse non comperate i giornali? Non usate Facebook? Credete che Facebook sia qui per farci chiacchierare senza altro scopo? E’ uno strumento che fa profitto, eppure lo usate.
Lasciate da parte le ipocrisie e coltivate un senso critico. Vi farà bene.”.
(m.s.)
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