Il gioco d’azzardo è in aumento. La vita è magra, la crisi incalza, la povertà avanza. E si tenta la fortuna. La si tenta finendo, sovente, nel corto circuito della dipendenza dal gioco, nel compulsione, in una impossibilità a staccarsi dalla “macchinetta”. Per non parlare del gioco che si diffonde sempre di più online…
E meno male che nel 2015 è stata approvata una Legge per la diminuzione progressiva delle slot-machine…
La disperazione impedisce persino ad una norma semplice di poter trovare applicazione. La disperazione è tanta, troppa… Le vincite “miracolose” sono rare, sono frutto di un (quasi) impossibile calcolo delle probabilità.
Possibile, ma molto improbabile da “centrare”.
I cari, vecchi tempi della schedina della domenica, cui si affidavano simili speranze di risoluzione di problemi economici, sono finiti. Non si gioca più nemmeno con lo spirito di abbinare uno sport ad un azzardo.
Si gioca per spinta. Una spinta tragica: quella del lunario che non si riesce mai a sbarcare…
(m.s.)
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