«Siamo alla follia», è il commento sconsolato dell’avvocata e giurista Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, alla notizia del primo sì parlamentare alla proposta di legge che dichiara la Gestazione per altri (Gpa) reato universale.
Perché una «follia»?
Forse le persone dovrebbero sapere che un reato per essere universale deve essere percepito tale a livello globale. Come i crimini di guerra, la pedofilia, la pirateria… Il solo fatto che la maternità surrogata sia lecita e normata in alcuni Paesi, rende impossibile qualificarla come reato universale.
E ammesso che l’Italia da sola avesse l’ambizione di fare da apripista?
Intanto ci sono trattati e norme internazionali che l’Italia ha sottoscritto e che impongono proprio ciò che è alla base del diritto: per punire un reato commesso all’estero quel fatto deve essere reato anche nel Paese dove si è consumato.
Fd’I, accortasi che è impossibile punire anche i cittadini stranieri, nella proposta di legge si limita ora ai soli cittadini italiani che abbiano fatto ricorso all’estero alla Gpa. È una proposta costituzionale?
È un pasticcio: vogliono prevedere che se un cittadino italiano torna in Italia con la prole nata all’estero regolarmente, secondo le leggi di quel Paese e con un certificato di nascita che è un atto ufficiale, dovrebbe essere punito. Non è punibile invece lo stesso fatto compiuto da un cittadino francese che vive in Italia ma non ne ha la cittadinanza.
Per chi ha la doppia cittadinanza?
Esiste un principio che si chiama Forum shopping, che cerca di prevenire il conflitto tra norme, cioè viene applicata la normativa del Paese più favorevole. Però forse il governo non riflette sul fatto che così spinge le coppie a rinunciare alla cittadinanza italiana.
Si rischiano fino a due anni di carcere…
Sì, ma prima si apre un procedimento giudiziario su questi neo genitori per verificare a quale tipo di Gpa hanno avuto accesso. Dopo un processo e una sentenza di condanna, la coppia potrebbe dover scontare una reclusione fino a due anni e pagare una multa da 600 mila a un milione di euro.
E al bambino cosa avviene?
Il bambino viene allontanato dalla coppia e affidato a una casa famiglia oppure ai familiari dei genitori.
E il sistema della giustizia penale italiana ringrazia, vero?
Il giudice impegnerà risorse dello Stato per esaminare un procedimento e dichiarare improcedibile il reato che si vuole configurare. Perché è chiaro che potrà solo andare così. Pensi che attualmente è già vietata la gravidanza commerciale sul territorio italiano ma, su istanza del Ministro di Giustizia, si può procedere ulteriormente nei confronti di una coppia che accede alla Gpa per accertare che non sia stato commesso sullo Stato italiano. Ma non c’è alcuna previsione normativa che permette di procedere se questa coppia è andata all’estero. Proprio perché in base del diritto non è ipotizzabile nemmeno la condanna.
In quali Paesi del mondo la Gpa è normata e come?
L’associazione Coscioni da tempo sta lavorando ad una mappatura globale. Su 260 Paesi nel mondo stiamo studiando 58 Paesi dove è normata o per legge o in base alla giurisprudenza. Ci sono poi nazioni dove non c’è la legge ma la Gpa è inserita nel codice civile, quindi la previsione di accesso è una norma base e poi ci sono i regolamenti. Quindi è veramente difficile fare questa mappatura. Posso dire che in 39 Paesi esiste nella forma altruistica. In Europa sono: Paesi Bassi. Portogallo, Regno Unito, Grecia, Ucraina, Cipro.
Altruistica vuol dire però che in alcuni casi viene fornito alla donna uno stipendio mensile, se la donna non può lavorare?
Nessuno stipendio, solo un rimborso delle spese mediche e quelle necessarie per portare a termine la gravidanza, che siano comprovate .
Nei Paesi dove è prevista la forma altruistica, la Gpa è sempre normata?
Visto che sono norme che riguardano l’accesso a tecniche sanitarie, esse dettano le modalità di attuazione, la tutela per i nati e per chi vi accede. Ogni sistema normativo è diverso ma ad esempio in Grecia va presentata una richiesta al giudice al quale bisogna dimostrate che la gestante è persona conosciuta e che la Gpa avviene a scopo solidale.
Il giudice fa gli accertamenti e poi autorizza, decidendo eventualmente anche il rimborso spese. Ci sono poi Paesi come l’Ucraina dove accedono solo coppie di sesso diverso, con problemi di salute per la donna che impediscono di iniziare o portare avanti una gravidanza, accertati da un medico.
Il 50% del patrimonio genetico deve essere della coppia. Cioè è vietata l’eterologa totale e i gameti non devono essere della gestante. In tutti i Paesi dova la Gpa è lecita, la gestante deve essere già madre e deve avere un reddito, quindi non deve essere in stato di bisogno.
Ci sono però Paesi dove la Gpa diventa una forma di reddito.
Io non ne sono a conoscenza: si parla spesso di India, ma l’India dal 2015 prevede solo la forma solidale e solo per i residenti. Altro esempio: in Brasile è una pratica ormai decennale.
Lei è favorevole alla Gpa?
Se c’è una tecnica di fecondazione assistita che può risolvere problemi a chi non può portare avanti una gravidanza, se tutte le persone in gioco sono consenzienti e informate e libere, se ci sono norme chiare e non c’è nessuna forma di sfruttamento e di violazione dei diritti fondamentali, sì. In ogni Paese si effettua prima una valutazione psicologica e sociologica sulla gestante. Se c’è la libera scelta, io sono d’accordo.
Ma può essere libera una scelta del genere?
Tutti i Paesi prevedono che la donna sia già mamma e questo significa che la gestante deve fare quella scelta in modo consapevole. Proprio perché l’esperienza di una gravidanza è un’esperienza particolare, soltanto se l’hai vissuta puoi decidere in modo consapevole se farlo o non farlo. Sono scelte individuali. Io posso scegliere di donare un rene per salvare la vita di un’altra persona, e perché non potrei scegliere di prestare il mio corpo per dare un figlio a una famiglia che lo desidera, avendo già conosciuto quell’esperienza per nove mesi?
Ci si potrebbe chiedere perché, con 8 miliardi di persone al mondo, il desiderio di un figlio deve essere sempre esaudito.
Sulla base di questo ragionamento allora nessuna tecnica di fecondazione medicalmente assistita avrebbero senso. Se ho bisogno di un trapianto per vivere, posso scegliere di farlo oppure morire. Posso scegliere di prendere l’insulina per tutta la vita, oppure dire no. Posso scegliere di accedere all’eterologa perché sono rimasto sterile, oppure dire no. Si chiama libertà di scelta.
Perché la destra tiene a questo reato universale, secondo lei?
Io credo che risponda ad una logica ben precisa: il governo Meloni vorrebbe un’Italia con cittadini sani che possono procreare in modo naturale e che siano di sesso diverso. Tutto ciò che esce da questi parametri non è l’Italia che loro vogliono.
ELEONORA MARTINI
Foto di cottonbro studio