Semplicemente per istinto di sopravvivenza, per sfuggire al freddo glaciale asiatico: una famiglia di 13.000 anni fa ha viaggiato fino nell’attuale Canada. Se ne sono trovate le orme, le impronte di piedi indolenziti, rattrappiti dal gelo.
Ogni essere umano fugge per cercare di sopravvivere.
Lo si vede anche nei catastrofici film americani, quando sotto un palazzo rovinato giù per un attentato o per un mega terremoto, la gente si sposta nel cunicolo o nell’angusto angolo sempre più piccolo e buio basta avere ancora qualche secondo in più di speranza. Un attaccamento alla vita che è, per l’appunto, istinto e che dovrebbe essere in tanti casi un diritto quando si può scegliere e non si è costretti a rintanarsi come topi.
Ma questo Donald Trump lo nega. Lo fa inviando la Guardia nazionale al confine con il Messico: muro su muro. Muro umano su muro di cemento e ferro.
Un muro tra i tanti. Un muro prima di tutto economico ma pure politico, antisociale e decerebrante. Un muro come protezione. Ed invece si tratta solo di disumanità, di negazione di diritti fondamentali.
13.000 anni fa, almeno, tra il freddo glaciale non c’erano muri a trattenere la famiglia asiatica in viaggio verso l’America settentrionale.
La domanda è dunque questa: siamo evoluti?
(m.s.)
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