Spesso quando si parla dei grandi della letteratura, del cinema, del teatro, dell’arte, ci si trova difronte a una produzione culturale sterminata, ci si convince di sapere tutto o quasi visto che sul personaggio nella maggior parte dei casi è stato scritto e detto tanto.
Uno di questi è Eduardo De Filippo e non poteva essere altrimenti visto che uno dei più grandi autori del Novecento nella triplice veste di attore, drammaturgo e regista, senza trascurare il suo impegno politico e civile, è stato celebrato, studiato, analizzato da tante angolazioni, visto e rivisto in teatro e in televisione.
Eppure c’è chi si è preoccupato di ricordarlo e omaggiarlo prendendo le distanze dagli scontati elogi e dalla radicata tendenza a farne un santino rispuntati in occasione della importante ricorrenza dei 40 anni dalla morte nel 2024. InfinitiMondi – Bimestrale di pensieri di libertà, rivista edita dall’omonima associazione diretta da Gianfranco Nappi ha dedicato uno speciale dell’ultimo numero (novembre-dicembre 2024) proprio a Eduardo curato da Antonio Grieco, critico teatrale e studioso di teatro napoletano che ha analizzato il teatro di De Filippo sulla base dell’intenso rapporto intrattenuto con Paolo Ricci.
E infatti lo speciale che occupa oltre 200 pagine della rivista (InfinitiMondi, pp. 305, euro 20,00) s’intitola Eduardo De Filippo – l’uomo, il teatro, il suo sdegno civile nello sguardo di Paolo Ricci.
Paolo Ricci è stato per molti anni critico teatrale e non solo soprattutto dell’Unità ma ha scritto molto anche per altre testate, è stato anche pittore e artista a tutto tondo, un fine intellettuale mai prevedibile o banale. Grieco che da anni si occupa dell’archivio e dell’immenso patrimonio culturale lasciato da Ricci, ha scelto proprio lui come sguardo privilegiato sul mondo e la produzione eduardiana visto il lungo e intenso legame di amicizia e intellettuale tra l’attore e drammaturgo iniziato verso la fine degli anni Venti del Novecento e protrattosi fino alla loro morte negli anni ’80 (Eduardo è morto nel 1984, Ricci due anni dopo nel 1986).
Un rapporto straordinario e unico ma anche difficile, conflittuale, problematico e nessuno dei due è stato accomodante nei confronti dell’altro. Un rapporto scandito da lettere, critiche anche dure, repliche, confronti a tutto campo.
La prima parte del dossier si apre con un bel saggio dello stesso curatore Grieco intitolato Eduardo e Paolo Ricci, storia di un’amicizia tra impegno civile, teatro e vita seguito dal capitolo Alla festa Nazionale dell’Unità, mentre la seconda parte è dedicata a Paolo Ricci sul teatro di Eduardo e la terza a Eduardo su Ricci con testi e interventi di Eduardo e un ricordo di Paolo Ricci Paolo Ricci cronista e critico militante scritto da Eleonora Puntillo per concludersi con la postfazione di Gianfranco Nappi La persistente influenza di Eduardo.
La densa, appassionata e appassionante monografia si snoda attraverso una miriade di lettere, poesie, recensioni, scritti vari che hanno legato i due intellettuali compresa una rara presentazione di Eduardo per il catalogo di una mostra dei dipinti di Ricci del 1974.
Il tutto è corredato da una sterminata bibliografia e numerose immagini d’epoca dei due intellettuali e quadri, ritratti fotografici, bozzetti di Ricci dedicati a Eduardo. Insomma si tratta di uno studio pregevole e prezioso che dà un notevole contributo all’approfondimento della complessa figura di Eduardo e smantellando una serie di luoghi comuni e acritiche mitizzazioni, restituisce come non era mai stato fatto il vero universo creativo, politico e morale di un grande del Novecento.
ALBERTO CASTELLANO
foto: screenshot