Intervista a Sergio Staino: Renzi? Un computer che si resetta ogni tre ore. Bene che il Pd vinca, ma non rompa l’idea di una coalizione
Sergio Staino, che dice Bobo di queste elezioni?
Bobo è preoccupatissimo di un’affermazione troppo forte dei grillini. Gli arrabbiati al potere fanno danni. Nel ’19 i fascisti si formarono su parole d’ordine che a una lettura superficiale sembravano socialiste. Ed è quello che accade oggi per Grillo. Con il suo atteggiamento leva dal cuore dei nostri compagni la solidarietà, la fratellanza, la tolleranza, cioè tutti quei principi che ci hanno fatto laici e fratelli. E li sostituisce con il rancore e la vendetta.
Lei invece ha dichiarato che voterà Tsipras e darà la sua preferenza al giovane Tommaso Fattori. Non è strano, per il papà di Bobo, storico vignettista dell’Unità, insomma per uno come lei che nel Pd ci ha creduto?
Ma no, mi sono già candidato con Sel. Il mio cuore è nel Pd, spero che abbia una bella affermazione e credo che ci sia ancora lo spazio per spostarlo su posizioni che per sintetizzare chiamerei ’di sinistra’. Ma in stretta unità con la sinistra che sta intorno a Sel e a Tsipras.
Cosa non la convince di Matteo Renzi?
Che non ha un progetto politico, va avanti alla giornata. Svecchiare la vecchia classe del Pd va benissimo. Ma con cosa la sostituisce? Velocità, superficialità, mancanza di orizzonti nuovi per la sinistra. Il modo in cui ha mandato via Letta dal governo noi fiorentini lo conoscevamo già: ne abbiamo avuto molti esempi da lui. Ti dice delle cose in modo cameratesco, popolare e sincero, poi il giorno dopo fa il contrario e ti dice in fretta ’mi dispiace non lo potevo fare’. Molto fiorentino.
Comunque per il Pd si annuncia una vittoria.
Bene, il mio popolo è con Renzi e gli crede. Ed è un bene, per limitare Grillo. Ma guai a rompere a sinistra. Quindi io do una mano a Tsipras.
Che impressione le ha fatto questa campagna elettorale? Dice Renzi che è stata troppo urlata.
Ho fatto una vignetta per il Corriere in cui il piccolo Michele chiede alla sorellina Ilaria: ’ma queste sono elezioni italiane o europee’? E lei risponde: ’a giudicare dagli insulti, gli urli e le volgarità, italianissime’.
Quindi lei darà un voto a sinistra per l’unità del centrosinistra. Che però in parlamento non c’è più. Pensa che Renzi abbia ancora in testa l’idea di una coalizione?
Renzi in testa non ha nulla. È un computer che si resetta ogni tre ore. Sa che deve gestire una situazione, vuole passare alla storia per aver fatto qualcosa di buono. E sa che quegli altri erano incapaci e stupidi, e infatti li ha fatti fuori facilmente. Ma a questo punto non sa che fare. Vive alla giornata.
Neanche a Firenze, per il voto comunale, il centrosinistra si presenta unito.
In questo momento è impossibile: con l’atteggiamento che Renzi ha nei confronti dei sindacati, con Ichino che gli fa da portavoce sul lavoro, non si può fare. Però spero in una forza di sinistra e che Renzi, almeno per furbizia, capisca che per lui sarebbe utile spostarsi a sinistra. Ogni tanto ci pensa,ogni tanto lo fa. Un amico dirigente romano lo chiama ’il pasticcione’. Perché quando non si ha un progetto si fanno pasticci.
Anche Bobo vota Tsipras?
Tsipras è un’idea, una presenza bella che ricordi ai riformisti di Schulz che noi dobbiamo capovolgere la nostra visione del mondo. Bobo voterebbe lui, o Carlin Petrin, che è uno che ci ha spiegato come si deve stare sulla terra da questo momento in poi.
DANIELA PREZIOSI
da il manifesto