L’esaltazione dell’egoismo individualista lo leggo oggi dalle pagine di Internet. Pagine ben accreditate nel mondo dell’informazione, dunque non temete le “fake news”.
Pare che una ricerca scientifica pubblicata sulla rivista “Nature Human Behavior” e condotta presso una importante università nipponica, affermerebbe che chi si fa i fatti suoi è meno a rischio depressione, cattivo umore.
Insomma, l’individualista campa meglio e chi si occupa di giustizia sociale campa male.
Eh già, perché chi si preoccupa per i proletari moderni, ne vede tutte le ingiustizie subite, attivano le regioni neurali legate allo stress anche quando queste ingiustizie non li riguardano personalmente.
Il menefreghista invece fa lavorare il cervello in questo senso solo quando qualcosa lo tocca in prima istanza.
Posso attivare il mio cervello nel dirvi che non c’era bisogno di una grande ricerca scientifica universitaria per scoprire tutto questo?
Potevano chiedere a chiunque di noi ogni giorno soffre nel vedere come va il mondo nel regime capitalistico e in questo senso prova a mettere la propria vita a disposizione di qualcosa che un tempo si chiamava “Causa”.
Poi potevano paragonarlo a qualcuno che, pur facendo politica, pensa solo a proteggere i propri o gli altrui profitti.
Vi assicuro che, anche in assenza di una ricerca scientifica in tal senso, il risultato sarebbe stato lo stesso: individualisti e finti progressisti si comportano allo stesso modo.
(m.s.)
foto tratta da Pixabay