Dieci cose da imparare dal (e sul) M5S
- I Grillini non sono stupidi né sprovveduti. E neppure incapaci: le percentuali elettorali dovrebbero dirci qualcosina a riguardo;
- I grillini non sono populisti, sono gentisti. E’ molto diverso: perché – a differenza di altri – hanno capito che in Italia il popolo non esiste. In Italia esiste la gente, e la gente vuole sentirsi dire determinate cose in un certo modo;
- Hai voglia a sfotterli per i congiuntivi, le incoerenze e l’ignoranza: i grillini sono dei formidabili comunicatori. Chi avesse dubbi a riguardo vada a rivedersi il modo in cui hanno rivoltato a loro favore la questione dei mancati rimborsi. E rifletta sul loro vocabolario, essenziale e accessibile a chiunque;
- I primi a beneficiare delle inutili (sì, c’è scritto inutili: e potrei aggiungere controproducenti) scramucce tra fascisti e antifascisti sono stati i grillini. Alla gente non importa nulla di certe cose, specie se – diciamolo chiaro – riguardano l’unovirgola contro lo zerovirgola. Sempre ammesso che a noi importi qualcosa, di farci capire dalla gente: ma se non è così non mi spiego che senso abbia presentarsi alle elezioni;
- Il successo del M5S è frutto anche del modo in cui la grande informazione li ha trattati fino a ieri l’altro. Chiunque, a prescindere dall’estrazione sociale e dal livello culturale, ha potuto vedere l’astio e la completa mancanza di oggettività con cui sono state regolarmente condotte le interviste ai loro esponenti e con cui sono state trattate le notizie che li riguardavano;
- L’appuntato Di Maio, è ora di rendersene conto, è l’uomo giusto al momento giusto. Tutti a sfotterlo (me compreso, per i primi dieci minuti) quando è salito al Colle senza capire che ci si è recato per rassicurare il capo dello stato sulla disponibilità del 5S a convergere con altre forze per formare un governo, esattamente come ha ritenuto di doversi recare a rassicurare gli investitori e la grande finanza;
- I grillini non la faranno mai, l’alleanza con Salvini. Sanno benissimo che sarebbe un abbraccio mortale in termini di consenso. Certe cazzate monumentali è capace di fare solo la cosiddetta (molto cosiddetta) sinistra;
- Il M5S non è una forza antisistema. E’ un insieme di persone che reclama la sua fetta di torta al tavolo del sistema. Gli abitanti di Roma e ancor di più quelli di Torino sanno bene di cosa sto parlando;
- Il M5S è una forza di destra in un paese di destra. E questa è una cosa che moltissimi tra i compagni che frignano oggi avrebbero dovuto capire da anni, anziché viversi le loro lune di miele con i grillini;
- Chi va a votare lo fa perché è convinto di essere in una democrazia, Padronissimo, per carità: ma se lo fa poi dovrebbe accettare il verdetto delle urne senza tanti piagnistei. E il verdetto delle urne è inequivocabile: il M5S ha vinto. E se non fosse per una legge elettorale che definire schifezza è eufemistico, avrebbe stravinto. Tocca farsene una ragione;
- 10bis/bonus track. In virtù di tutto quanto sopra, i grillini sono pericolosi. Quasi (quasi) quanto il Pd. Forse è tempo di cominciare a prenderli sul serio. Magari iniziando a imparare qualcosa da loro.
MARCO ARTURI
foto tratta da Pixabay
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Politica e società