Per gli interventi non c’è un palco, ma un camion, parcheggiato in piazza delle Gardenie a Centocelle, periferia est di Roma dove l’Unione popolare, che per l’iniziativa con il leader della France Insoumise Jean-Luc Mélenchon aveva scelto il Quadraro, chiude la campagna elettorale. «Abbiamo scelto una delle tante periferie romane perché il nostro è un progetto politico che parla a chi, in quartieri simili, ci vive, ci lavora e ci lotta», spiega Marta Collot di Potere al popolo.
Proprio ieri alla lista guidata da Luigi De Magistris e formata da DeMa, Manifesta, Potere al popolo e Rifondazione comunista, è arrivato anche il sostegno di Ken Loach: «Appoggio la sinistra seria che mira a costruire una società migliore in cui tutti possano vivere in sicurezza e dignità, con un buon lavoro, un salario equo e buoni servizi pubblici. Tutti dovremmo farlo anche per i nostri figli e per i loro figli. Solidarietà!», ha scritto il regista inglese.
Giovedì anche l’ex leader del Labour Jeremy Corbyn aveva fatto il suo endorsement per Unione popolare, sostenuta tra gli altri anche dallo spagnolo Pablo Iglesias, dal filosofo Slavoj Zizek, dalla scrittrice Edith Bruck.
Ultimo appello al voto prima del silenzio elettorale per superare l’asticella del 3%, che «sarebbe un risultato clamoroso», dice De Magistris. «Siamo l’unica coalizione che può portare in parlamento la voce di chi non ha più voce», ripete tra gli applausi delle centinaia di persone presenti con bandiere di Rifondazione e di Pap e cartelli contro la guerra e per la casa.
«Sanità e scuola pubblica, svolta ambientale e beni comuni», sono le priorità elencate dall’ex sindaco di Napoli, che dice di parlare «agli antifascisti, agli indecisi di sinistra» e che «quello per tutti gli altri è un voto perso». Un ultimo appello, e una promessa ai militanti: «Andremo in parlamento».
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