Il deterrente stabilito dal professor Alessandro Pace è sacrosanto. Serve a scoraggiare qualunque possibilità di manomissione del voto liberamente espresso nelle schede inviate in buste.
Nei seggi possono esservi i rappresentanti di lista. Ma il voto degli italiani all’estero è soggetto a passaggi che non hanno come terze presenze neutre i presidenti di seggio, gli scrutatori e, appunto, per ultimi proprio gli osservatori parziali ma plurali: i rappresentanti del “sì” e del “no”.
Serve solo trasparenza e correttezza.
Ma da questo passaggio, Renzi ne trae la propagandistica conclusione che non siamo sicuri di vincere.
Perché, forse lui è sicuro di vincere?
Se lo è, allora vuol dire che le percezioni comuni che abbiamo tutti, da Nord a Sud sono sbagliate, che il suo tour forsennato e quotidiano non è indispensabile. Può farne a meno.
E’ Renzi che ha il terrore di perdere. E fa bene ad averlo. Perché è concreto, reale e sempre più vicino alla concretizzazione.
(m.s.)
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