Sostiene il Papa che le giovani coppie italiane sono più propense a vivere con cani e gatti piuttosto che a fare figli.
Sostiene la diocesi di Albenga della Chiesa cattolica apostolica romana che è sconveniente far tumulare le proprie ceneri accanto a quelle del proprio amico peloso: invece di spendere quei soldi in lapidi e piccole urne, si farebbe meglio a sfamare il Terzo mondo (andate a leggervi la cronaca sull’edizione savonese de “La Stampa” di oggi…).
In entrambi i casi sfugge agli alti e medio-alti prelati, così come a Sua Santità Francesco, che forse il tema economico ha una qualche ragione di protagonismo nella denatalità di questo disgraziato Paese. E non saranno certo le cerimonie funebri per i nostri amici animali non umani a far crollare la ricchezza mondiale o ad inficiare gli aiuti per l’Africa e le altre zone depresse del pianeta.
Non mi stupisce che il Papa parli in questo modo (o forse un poco…). Mi stupisce che il livello dialettico della Chiesa sia caduto davvero dall’alto dei cieli così tanto in basso.
(m.s.)
6 gennaio 2022
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