L’assemblea di compagne e compagni di Rifondazione Comunista, convocatasi a Firenze il 6 ottobre 2018, esprime la necessità di aprire un dibattito approfondito sul Partito, il suo ruolo e il suo futuro.
Abbiamo deciso di assumere un’iniziativa per la salvaguardia e il rilancio del ruolo storico e culturale del Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, messo in discussione dall’invito a tutte le iscritte e gli iscritti ad aderire a Potere al Popolo, senza che fosse discussa democraticamente nel Partito l’eventuale proposta statutaria di PaP. Si è inteso PaP come la costruzione di una nuova forza politica e non di un’associazione unitaria e plurale della sinistra di alternativa al Pd e alla socialdemocrazia europea. Le proposte di modifica statutaria di PaP erano, a nostro avviso, tutte incompatibili con lo statuto del PRC. Si poteva scegliere un’altra strada, che non si è voluto percorrere. Il precedente statuto di PaP, infatti, prevedeva il metodo del consenso e ciò doveva essere mantenuto.
Manifestiamo una grande preoccupazione sullo stato del Partito, sul rispetto delle nostre regole democratiche, sul percorso intrapreso con PaP, sulla scarsa incidenza sul piano politico e sociale, nonché sulle prospettive del Partito e della linea politica da assumere, per non ripetere gli errori degli ultimi periodi, rispettando invece i mandati ricevuti.
Il tema da affrontare è quello delle drammatiche condizioni attuali: le lotte, le conquiste, i successi del secolo scorso vengono messi in discussione e avanza una controffensiva che assume volti diversi che oscillano dal razzismo/ fascismo al populismo “attento” alle esigenze sociali, che sono volti diversi della medesima medaglia.
Manca la lotta e manca la capacità di guidare, indirizzare, accompagnare le lotte sociali.
Rifondazione è sempre stata in prima linea in tutte le iniziative, ha partecipato alla dimensione internazionale delle lotte e delle alternative, ha denunciato da sempre i contenuti antipopolari dei trattati europei (rivendichiamo, infatti, la battaglia contro il pareggio di bilancio in costituzione, a suo tempo invece votata dalla Lega!) ha lottato per la difesa dei lavoratori e non può abdicare al proprio ruolo a sinistra.
E’ in questo contesto che intendiamo conservare la nostra identità e il nostro ruolo. Per questo ribadiamo:
1. che il PRC non deleghi a nessuno la propria rappresentanza politica, essendo evidente che un conto è lavorare insieme, altro sottomettersi a decisioni e scelte altrui.
2. che ai sensi del nostro Statuto, gli iscritti a Rifondazione non debbano aderire o iscriversi ad altro soggetto/partito politico, essendo tale iscrizione incompatibile con quella a Rifondazione Comunista.
3. che l’autonomia di Rifondazione Comunista è oggi una delle garanzie, per la costruzione di una più ampia sinistra di alternativa, per la possibilità di aggregare altri settori e forze, costruendo dal basso un “quarto polo” unitario e plurale, politico ed elettorale, capace di unire tutte le forze politiche e sociali alternative al Pd e alla socialdemocrazia europea.
4. che nessuna forma di alleanza sia più possibile con il centro sinistra.
5. che il Partito della Rifondazione Comunista recuperi da subito la sua piena autonomia decisionale al pari delle altre organizzazioni già coinvolte in PaP, come il Pci e Sinistra anticapitalista, riproponendo i principi e le regole unitarie, di soggetti autonomi che decidono sulla base di un programma comune e solamente attraverso decisioni condivise. Nel frattempo, va diffidato chiunque da utilizzare simbolo e nome di PaP, trattandosi di una scelta che fu assunta e sottoscritta anche dal PRC.
6. che da subito si recuperi il ruolo autonomo del Partito organizzandone con cura tesseramento, rafforzamento organizzativo, utilizzo delle sedi secondo le regole definite, rilanciando l’iniziativa politica ed la battaglia di opposizione, costruendo anche in sede locale le interlocuzioni necessarie a far crescere una sinistra di classe e antiliberista che da subito intervenga socialmente, interloquendo da subito con quanti ritengono necessaria l’esistenza di una forza comunista rifondata, nello spirito migliore di Rifondazione Comunista per il rilancio di una forte presenza comunista organizzata nel paese.
7. che visto l’esito dell’interlocuzione con PaP, constatata la mancata credibilità degli interlocutori e la gestione negativa di tale interlocuzione e visto che questo esito è l’approdo di una linea sostenuta dalla parte maggioritaria del gruppo dirigente, l’Assemblea considera ineludibile il recupero dell’ispirazione originale della linea politica del PRC con la conseguente necessaria verifica e cambiamento del gruppo dirigente.
8. che sia indispensabile uscire dal dibattito su PaP e occorra agire sui problemi del paese, costruendo l’opposizione a questo governo, assumendo come centrale la lotta contro ogni forma di xenofobia, razzismo e sessismo, il rifiuto di torsioni sicuritarie, l’assunzione della battaglia per l’uguaglianza di reddito e di condizione sociale, riaffermando il principio della progressività delle imposte contro ogni ipotesi di flat tax e la riduzione del peso fiscale per le sole fasce sociali più deboli, il ripristino di una legislazione del lavoro e sul sistema previdenziale pubblico che restituisca certezza e continuità d’impiego, che ripristini l’art. 18 e provveda al superamento effettivo della riforma Fornero, la battaglia per l’occupazione e per nuovi investimenti pubblici per uno sviluppo industriale ecocompatibile ed innovativo a partire dal Mezzogiorno.
Come fondamentale è dare continuità alle lotte per la pace e “contro la guerra senza se e senza ma”- a partire dalla marcia Perugia Assisi di domani – ed all ‘ affermazione della parità di genere contro il patriarcato come richiesto dalle lotte di milioni di donne nel mondo.
9. che sia necessaria la costruzione di una sinistra di alternativa effettivamente rappresentativa, politicamente e socialmente in grado di costruire un’efficace opposizione al governo attuale e di confermare per le prossime elezioni europee il riferimento al Gue e alla Sinistra Europea. Una sinistra alternativa e antiliberista che assuma anche in Italia una connotazione totalmente autonoma e alternativa al Pd, che si batta contro le politiche di austerità ed i contenuti dei trattati europei, lavorando per un’Europa dei popoli con tutte le forze della sinistra politica e sociale alternativa, Dema, Diem, Altra Europa, le “Città in comune”, Pci, Sinistra Anticapitalista, con quella parte di Sinistra Italiana che decida di rompere definitivamente con le ambiguità socialdemocratiche dell’Mdp, ed altri soggetti politici e sociali disponibili. In questo quadro, anche PaP può essere una parte di questo fronte unitario se viene superata ogni ipotesi di autosufficienza e se scegliesse la prospettiva del rafforzamento del Gue-Ngl come unico gruppo che ha rappresentato la sinistra di alternativa e le/i comunisti nel Parlamento Europeo.
10. che la gravità della situazione, imponga l’assunzione piena di responsabilità dei militanti del Partito e la ripresa di un’iniziativa dal basso orientata nelle seguenti direzioni: il rafforzamento del Partito e la sua completa autonomia, la costruzione di un’opposizione nei confronti delle misure inique e antidemocratiche del governo, il lavoro per un polo alternativo al Pd credibile socialmente.
11. che si attivino tutti i percorsi democratici e una consultazione ampia per definire la volontà delle iscritte e degli iscritti sulla valorizzazione ed il pieno rispetto dell’autonomia del PRC e sull’iniziativa unitaria prevedendo, se necessario, la riconvocazione di una Assemblea nazionale, rispettando e tenendo conto del contributo e del pronunciamento dei Circoli e delle Federazione territoriali, rilanciando un’iniziativa dal basso del Partito.
ASSEMBLEA DI “RIFONDAZIONE C’E'”
6 ottobre 2018