Seneca diceva: “Non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.” Di fronte all’enorme crisi economica e sociale che sta aprendosi davanti a noi, questa è esattamente la situazione del governo italiano e dell’opposizione leghista. Passano dalla richiesta di un Mes senza condizioni (impossibile) alla richiesta degli Eurobond (e chi li restituisce i soldi che arriverebbero?) all’invocazione di Mario Draghi come presidente del consiglio. Con un solo problemino. Che il grande banchiere ha spiegato che bisogna spendere un mucchio di soldi ma non ha detto una parola su dove prenderli.
E’ del tutto evidente che se i soldi che spendiamo oggi li dovessimo restituire domani – o aumentando le tasse o svendendo il poco di pubblico che è rimasto – l’Italia andrebbe a gambe all’aria comunque. Bisogna quindi seguire un’altra strada.
E’ dal 19 marzo che sto proponendo una cosa semplicissima che però governo e opposizione fanno finta di non sentire: i soldi per affrontare l’emergenza Coronavirus e per uscire positivamente dalla crisi li deve mettere la Bce, in forme tali che non debbano essere restituiti successivamente con aumenti delle tasse o svendita del patrimonio pubblico. I soldi necessari per affrontare le crisi devono cioè essere aggiuntivi a quelli che oggi circolano in Europa e non debbono essere ripagati dai cittadini, italiani o tedeschi che siano.
E’ cioè necessario fare in Europa quello che stanno facendo negli Stati Uniti, dove sulla base di un accordo di democratici e repubblicani lo Stato sta spendendo 2000 miliardi di euro finanziati dalla Federal Reserve (la Banca centrale Usa) la quale arriverà a distribuire fino a 5000 miliardi di dollari ai soggetti pubblici e privati negli Usa.
Ogni giorno, da due settimane, la Federal Reserve stampa 75 miliardi di nuovi dollari che passa al governo e 50 miliardi di nuovi dollari che passa alle imprese. Ogni giorno questa è la cifra che entra nel tessuto della società statunitense grazie all’intervento della Federal Reserve. Di fronte a questo non solo in Europa c’è il nulla cosmico ma coloro che dovrebbero avanzare una proposta chiara perché stanno nella situazione peggiore – a partire dall’Italia – balbettano sciocchezze generiche, dicendo che ci vuole solidarietà ma che non bisogna mutualizzare il debito e così via.
1) La Bce non può fare questo perché lo vietano i trattati. Falso! Il Comma 2 dell’articolo 123 del Trattato sull’Unione Europea (versione consolidata) prevede proprio che la Bce possa finanziare gli enti creditizi pubblici. Basta fare un Fondo pubblico per la Salute e la Bce può finanziarlo senza violare alcun trattato e senza chiedere soldi ad alcun stato. Si tratta di volerlo fare invece di nascondersi dietro ad un dito.
2) La seconda obiezione è che la Bce non può fare quello che fa la Federal Reserve statunitense perché noi non abbiamo uno stato dietro alla banca. Falso! Cosa c’entra? Esiste una moneta, l’Euro, che viene usata normalmente e una sua Banca Centrale che la gestisce. Il fatto che non ci sia uno stato corrispondente o era un impedimento a fare la moneta o certo non è un impedimento a gestirla una volta che la moneta c’è.
Come la Bce ha sempre fatto, in modo ordinario e straordinario, in tutti questi anni. Come la Bce può fare per statuto, con procedure molto più agevoli dell’Unione Europea, perché in Bce non si vota all’unanimità ma a maggioranza… E i tedeschi non hanno la maggioranza.
La strada per uscire dal disastro c’è, ma bisogna avere il coraggio di proporla per imboccarla. Altrimenti continueremo a perdere tempo e ad alimentare oggi l’odio tra i popoli e domani la guerra tra i poveri. Noi comunisti diciamo chiaramente che bisogna far scucire i soldi alla Bce, non aizzare l’odio tra i popoli. Bisogna chiedere i soldi a chi li ha, non indebitare chi non ne ha.
PAOLO FERRERO
Rifondazione Comunista
Vicepresidente del Partito della Sinistra Europea
foto di Marco Sferini