L’estremamente controverso Transatlantic Trade and Investement Partnership (TTIP, Accordo di cooperazione transatlantica sul commercio e gli investimenti) è stato citato come incredibilmente importante dai leader politici statunitensi, Obama incluso, ma molti politici in tutta Europa fanno capire che dovrebbe essere fatto saltare. Jeremy Corbyn, leader dei Laburisti del Regno Unito, ha giurato di far fuori il TTIP sabotando in ogni modo questo accordo controverso. Corbyn si è infatti impegnato a demolire l’accordo tra Ue e Usa unendosi ai politici e agli attivisti in lotta contro questo trattato di cooperazione che vorrebbe armonizzare le regolamentazioni commerciali e finanziari sulle due sponde dell’Atlantico, ma che sembrerebbe anche indebolire i diritti dei consumatori e delle imprese europee.
Il Leader del Labour Party ha promesso così lo stop all’adozione dell’accordo se sarà eletto a Downing Street prima che siano concluse le trattative e ha anche affermato che proverà a promuovere una “ribellione” a Westminster insieme ai ribelli del partito conservatore e ai nazionalisti scozzesi. La dichiarazione contro l’accordo del leader dell’opposizione di sinistra del Regno Unito viene dopo l’appello del Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, ai leader dei 28 Stati dell’Unione, a prendere un impegno preciso in proposito, proprio a causa dello scarso supporto che il Ttip sta riscuotendo a livello nazionale.
I sostenitori dell’accordo asseriscono che è la strada necessaria per allineare leregolamentazioni commerciali statunitensi e dell’Unione Europea nell’ottica di permettere alle imprese di commerciare più facilmente.
Benché, però, le trattative siano rimaste segrete, gli attivisti affermano che l’accordo minaccia pericolosamente i sistemi sanitari nazionali, i dati personali dei cittadini, l’ambiente ed altri aspetti d’interesse pubblico. Fino ad oggi, i documenti hanno dimostrato che esistono forti divisioni tra le varie parti che stanno discutendo l’accordo. A parte questo, politici francesi e tedeschi hanno dichiarato che deve essere fermato se rimane così com’è, facendo capire che gli stati possono utilizzare il proprio diritto di veto per opporsi. “Diverse migliaia di persone mi hanno scritto – dice Jeremy Corbyn in un discorso tenuto nella City per la Remain Campaign per il No al referendum sul Brexit che si terrà il prossimo 23 giugno – esprimendo la loro preoccupazione sul Ttip l’accordo negoziato, prevalentemente in segreto. Molte persone sono giustamente preoccupate che possa essere il grimaldello per ulteriori privatizzazioni dei servizi e per renderle irreversibili. Altri sono invece preoccupati su ogni potenziale diluizione dei diritti dei consumatori e dei lavoratori, dellasicurezza alimentare o della protezione dell’ambiente, come della possibilità per le multinazionali di perseguire i governi se i loro regolamenti danneggiano il loro profitti. Il Leader del Labour Party poi allude chiaramente al crescente dissenso affermando che il “malcontento dei francesi significhi che neppure i britannici debbano appoggiare il Ttip. “Poche settimane fa il Presidente FranceseFrançois Hollande ha detto che porrà il veto all’accordo, così com’è, prima che diventi legge e che la sua approvazione debba essere ratificata da ogni stato membro”.
“Così oggi prendiamo questo impegno, e così com’è respingiamo anche noi il Ttip e poniamo il veto come governo [Governo ombra dell’opposizione: NdR]. E questa è una sfida al Primo Ministro [David Cameron: NdR]: se non è abbastanza buono per la Francia, non è abbastanza buono anche per la Gran Bretagna”, afferma infatti il leader del Labour Party. Corbyn Chiede poi a David Cameron di “chiarire” che se il Regno Unito vota per rimanere nell’Unione Europea “bloccherà ogni aspetto del Ttip che minaccia i nostri servizi pubblici, i diritti dei consumatori e dei lavoratori e da alle multinazionali superpoteri tali da sovrastare governi democraticamente eletti”. Nel regno Unito, del resto, è proprio quello dei Trattati Commerciali uno degli argomenti centrali del dibattito sui pro ed i contro del referendum sul Brexit. I sostenitori del no affermano, infatti, che questi sono una delle regioni per restare nell’Unione Europea. Una dichiarazione di Barack Obama contro il Brexit, infatti, era proprio affinché la Gran Bretagna fosse “protagonista di questo tema”, ed i sostenitori del no al Brexit ne hanno fatto per questo motivo, gli accordi commerciali transatlantici, uno dei punti principali per cui decidere per il no al referendum che il 23 giugno potrebbe portare ilRegno Unito fuori dall’Unione Europea.
SERGIO BRAGA
foto tratta da Wikipedia