Li definirei “due sottoproletari“, eufemisticamente parlando. Si riparano dalla pioggia battente che martella Savona da ieri sera. Arrivo con un sacchetto della spesa, fradicio. Io e il sacchetto. Chiudo l’ombrello e gentilmente dico:
“Scusate, devo entrare, potete stare ad un metro di distanza?“.
Ne è seguito un piccolo comizietto di uno dei due che nell’ordine mi ha detto, mentre citofonavo:
“Ma vieni! Ci sono anche cinque metri qui“. L’ingresso del portone è, sì e no un metro e mezzo di larghezza. “…e poi tu c’hai la mascherina!“.
Al che tento una inutile replica:
“Appunto, voi no. così non possiamo proteggerci a vicenda“. Devo essere proprio un terribile, romantico illuso nel provare a convincere queste persone della bontà di una argomentazione…
Controreplica:
“Gli italiani sono tutti conigli!“, mi apostrofano; si allontanano e spariscono in un altro rifugio di fortuna per ripararsi dalla catarsi del lavacro piovano.
Magari li vedremo prossimamente in qualche raduno dei Gilet arancioni…
(m.s.)
Foto di Susanne Jutzeler, suju-foto da Pixabay