Di pretesti, gente come i ministri che governano il Paese, ne hanno fin troppi per restringere le libertà civili, democratiche e comprimere i diritti.
Non gliene avrei dati altri: i manichini, gli studenti, potevano evitarseli…
Lasciate che la protesta popolare viaggi sulla critica ragionata e sulla passione civile e politica: non adattatela alla rabbia “di pancia”, al mostrare un odio che non vi deve appartenere.
All’odio e alla crudeltà di Stato rispondete con l’allegra unità della coscienze sociali.
Rispondente con intelligenza, mai con violenza.
C’è solo una violenza giustificabile nella storia e nel presente: quella di una rivoluzione. Ma deve essere, appunto, di massa. Non rappresentata da due manichini come segno di mero spregio.
Il ministro merita di più: merita di sapere che siete scesi in piazza non per saltare un giorno di scuola o odiarlo. Merita di sapere che siete coscienti delle sue politiche e di quelle del “suo” governo e che le contrastate coscientemente, appunto.
Questa è la migliore opera rivoluzionaria che potete fare oggi. Avere coscienza della torsione autoritaria che sta prendendo forma nelle istituzioni e rischia di strangolare la Repubblica.
(m.s.)
foto tratta da Pixabay