Un tempo, studiando i testi sacri del marxismo, si apprendeva che il governo è il “comitato d’affari della borghesia” e credo che nessuno possa negarlo.
Il governo è espressione sempre della classe che dirige questa società fondata su privilegio e profitto di pochi e la miseria di molti.
Ma c’è stata una evoluzione rispetto a questa definizione che Karl Marx diede degli organi esecutivi degli stati nazionali.
Oggi il governo è anche un comitato di affari della classe sociale dominante, ma è pure un guardiano del bidone, un soldatino che resta dritto a far da protettore degli interessi dei grandi speculatori finanziari che oltrepassano i confini degli stessi ambiti nazionali.
In questo senso, un governo oggi è ancora di più strumento della classe dominante di quanto non lo fosse un tempo ed è sempre meno condizionabile da volontà politiche dirette o delegate.
Ridefinire una strategia di azione in merito, per i comunisti, sarebbe buona cosa…
(m.s.)
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