Il “caso Sicilia” alimenta le tensioni nella presunta area di “centrosinistra”: poi dentro è coinvolto anche Alfano con un pezzo di centrodestra, ma poco contano i confini.
Va di moda il “porte aperte”, l'”inclusività” e allora, nel sacro nome dell’impedire “alle destre” la scalata a Palazzo d’Orleans, si tenta di stare a galla, di provare la litania dello “spostiamo a sinistra il PD”, del “condizioniamo i processi politici”.
Tutte belle (si fa per dire) frasi per uno scenario che di alternativa di società non ha niente nel suo farsi programma politico. Ne è, anzi, il contrario.
Ma, si sa… si chiama “sinistra” ciò che è destra, oltre la destra già esistente. E, quindi, a noi tocca chiamarci in altro modo… forse “comunisti”?
(m.s.)
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