Un tempo molto lontano, non in una galassia lontana lontana ma a Roma, Seneca sosteneva che “i grandi pensieri appartengono a tutti”. Ed aveva ragione: sono patrimonio di una cultura comune, di un chiamare e richiamare i concetti che vengono alla mente e che ci possono aiutare a progredire, a discutere, semplicemente ad interagire con noi stessi per formulare nuovi pensieri, per evolvere insomma.
La direttiva che il Parlamento europeo si appresta a discutere e ad approvare invece, nel nome del diritto di autore – che ha la sua legittimità, indubbiamente – rischia di limitare la diffusione della cultura su Internet e anche nel mondo reale: soprattutto quella cultura legata al mondo scientifico, alla ricerca, allo sviluppo di nuove tecnologie di comunicazione.
Wikipedia ha dato un bel messaggio: non rischia nulla sul piano del diritto in base alle norme che l’Europarlamento potrebbe approvare, ma si è mobilitata per altri. Per realtà più piccole, per la libertà di e su Internet del mondo della cultura.
Sostengono gli amici di Wikipedia: “Se la proposta fosse approvata, potrebbe essere impossibile condividere un articolo di giornale sui social network o trovarlo su un motore di ricerca.“.
Non oscuriamo la Sinistra quotidiana, ma ci affianchiamo e sosteniamo questa lotta perché i diritti di autore vanno preservati ma in nome dei medesimi non si può impedire la condivisione dei pensieri, degli scritti e del sapere in generale.
La linea che separa una giusta tutela delle arti (quindi anche della scrittura) dal protezionismo per fini di lucro è flebile, impercettibile quasi. Facciamo che rimanga percepibile.
(m.s.)
foto tratta da Pixabay