Un tempo si cantava: “Meno male che Silvio c’è”. O almeno… la cantavano. Perché il motivetto era anche orecchiabile ma proprio non mi uscivano dall’ugola né la melodia e tanto meno le parole.
Ora si canta, da qualche giorno a questa parte, “Meno male che il Senato c’è”, per rimediare al pasticcio combinato dalla maggioranza di governo alla Camera con la modifica degli articoli del Codice penale in materia di “legittima difesa”.
Ed è stato lo stesso Renzi ad augurarsi una modifica a quanto approvato dal suo partito in prima lettura nella prima delle due assemblee legislative della Repubblica.
“Meno male che il Senato c’è”, sostiene giustamente anche il suo Presidente Pietro Grasso. Meno male sì, eccome.
Ma poi arriva la dichiarazione di precisazione. Voi pensavate che Renzi ci avesse ripensato, tanto sulle modifiche sulla “legittima difesa” quanto sulla presenza del Senato così come è sempre stato da settanta anni a questa parte… E invece no…
La sua rabbia è dovuta al fatto che il pasticciaccio brutto è una evidente prova “che così non si va avanti un anno”.
Le prove per far scendere gli scalini di Palazzo Chigi a Gentiloni sono già cominciate…
(m.s.)
foto tratta da Pixabay