Civati: “Uniamoci, una follia tante liste di sinistra”

Pippo Civati, se fosse al senato voterebbe la sfiducia contro il ministro Lotti? Noi di Possibile abbiamo una posizione di principio: votiamo sempre la sfiducia a un governo che...

Pippo Civati, se fosse al senato voterebbe la sfiducia contro il ministro Lotti?
Noi di Possibile abbiamo una posizione di principio: votiamo sempre la sfiducia a un governo che non vogliamo.

Non è così per tutte le ormai tante sinistre in parlamento. La divisione è un destino?
No, se cerchiamo di essere limpidi. Si parla molto di accrocchi, coordinamenti, e invece poco di progetti, programmi e scelte di campo vere. Sento che c’è chi si preoccupa di far vincere Orlando nel Pd e anche fuori dal Pd. Ma la politica è un’altra cosa. Dobbiamo prendere impegni riconoscibili per costruire un’unica proposta elettorale autonoma dal Pd in vista delle prossime elezioni. Non dobbiamo aspettare le primarie Pd. E neanche la legge elettorale.

Un’unica lista fra chi?
Fra chi sposa una linea che non subordini tutte le scelte al Pd. Ora Possibile e Sinistra italiana collaboreranno sempre di più. Anche perché siamo l’area della sinistra che non vota la fiducia al governo.

Con Si farete gruppo unico?
Lavoriamo insieme, abbiamo preso insieme degli impegni già da tempo. Ma non c’è fretta per i movimenti di palazzo. Non si può ragionare solo in termini di ceto politico. Non dobbiamo fare la somma delle personalità del passato. Dobbiamo costruire una squadra con più leader e cioè più competenze. Non dobbiamo andare ‘con’ ma andare ‘per’. Per fare qualcosa, altrimenti sembriamo la collezione delle figurine Panini. L’unità è importante quanto l’autonomia dal Pd: presentarsi con tante liste di sinistra sarebbe una follia.

Fa appello ai Democratici e progressisti e al Campo di Pisapia? Loro vogliono ricostruire il centrosinistra, si capisce che aspettano le primarie per capire se il prossimo Pd sarà ‘alleabile’ o no.
La situazione è in movimento. Dopo le primarie può esserci un’altra scissione del Pd, quella del primo maggio. E un’altra, dopo le amministrative. Perché se Renzi vince le primarie, poi dovranno votare Renzi premier. Io penso che si può ricomporre il quadro. Ma spero che Dp non sia l’abbreviazione di ’dipende’. Intanto vogliono passare la vita ad aspettare il Pd? Non hanno un’ambizione più grande? E inutile un centrosinistra autodistruttivo, iniziamo a costruire un’area orgogliosa e consapevole.

Per esempio il candidato Orlando propone di riunire il centrosinistra.
Dal governo Renzi? Ma D’Alema alleato di Renzi lei lo vede?

E lei invece vede D’Alema alleato con Rifondazione?
Io vedo quello che succede all’estero, dalla Francia al Portogallo c’è un dibattito che dimostra che si possono incrociare pragmatismo e valori. Semplificare il quadro è l’invito della contemporaneità. Intanto propongo di metterci a lavorare insieme sui referendum sui voucher. Provando a misuraci sulle questioni, non sul gioco del ’Chi va con chi’.

DANIELA PREZIOSI

da il manifesto.it

foto tratta dal profilo Facebook di Pippo Civati

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