Diranno che era un sognatore, che era un rivoluzionario e che se l’è andata a cercare.
Faranno di peggio: chiederanno per lui una preghiera quelli che sono contro l’Isis solo perché è islamista ma che ne sono uguali sotto ogni altro aspetto fondamentalista.
Ma noi sappiamo: Lorenzo era soltanto un cittadino di un mondo che rifiutava di veder sprofondare nell’orrore dell’odio tra i popoli, sotto la dittatura del profitto e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
La sua lotta contro il califfato nero era lotta contro ogni ingiustizia e crudeltà.
Per questo lo salutiamo con grande rispetto, con l’onore che merita e promettendogli che, ciascuno secondo le sue possibilità, questa lotta continuerà.
(m.s.)
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