Il ritorno dei “voucher”… Per le famiglie e pure per le piccole imprese. Ciò che non è entrato dalla porta rientra dalla finestra. Il referendum è stato evitato con un abile mossa e ora il governo può affermare che i lavori occasionali vanno “regolamentati”. Vanno pagati con contratti diversi da quelli dell’industria, del terzo settore… Ovvio. Ma non si possono gestire con i voucher. Questa forma di sfruttamento del lavoro si è dimostrata un vero e proprio strumento di abuso e di nuovo schiavismo nei confronti del mondo precario e del non-lavoro.
Dove esistono i voucher non esiste contratto di lavoro. E’ necessario rivendicare un diritto costituzionale, sociale e civile: chi ha un lavoro deve avere un contratto. Il salario non può essere una discrezionalità del padrone o di chi richiede una prestazione anche occasionale. La certezza del salario deve essere un obbligo, seppure purtroppo sempre insufficiente rispetto al reale quantitativo che spetterebbe al lavoratore.
Non stupitevi di tutto ciò, ma almeno arrabbiatevi.
(m.s.)
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