A governo che infiamma gli animi con parole di contrapposizione netta, corrisponde la rinascita di una animosità eguale e non contraria.
Così per le vie delle città si vergano i muri con scritte inneggianti al fascismo, si tracciano svastiche e croci celtiche e sotto emblematiche frasi: “Al rogo gay, rom e migranti”.
Qualche neofascista più istruito riporta lo sterminio degli omosessuali, dei rom e di altre categorie indesiderate al tempo più recente: non il rogo medievale ma semmai “i forni”, quelli crematori del nazismo, dove sono stati infilati morti gassati o vivi milioni di individui indesiderabili, inferiori, indegni di convivere con l’eletta razza ariana.
La stupidità è il peggiore dei mali. Ma la stupidità è umana. Dunque dovremmo dedurne che l’uomo, l’essere umano è il peggiore dei mali?
Ecco, a questo postulato aristotelizzante dobbiamo contrapporre una alternativa di non rassegnazione al fatto che prevalga il lato della crudeltà umana, della disumanità umana, dell’odio e del disprezzo in nome di una manifesta ignoranza di larga parte delle cosiddette “masse” che seguono la faciloneria e la nuova banalità del male di chi ci fa e ci è anche un poco.
Il “ci fa” è uno dei nostri problemi. Non l’essere umano.
(m.s.)
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