L’inopportuno è colui che sbaglia i tempi di una battuta, che introduce in una conversazione una parola, una frase che proprio in quel contesto andrebbe del tutto evitata. L’inopportuno è colui che quando si deve pensare a qualcosa di particolarmente serio, fa esattamente l’opposto o propone di farlo con veemenza, insistendo.
Non si accorge (o finge di non accorgersi) che ciò che dice e che vuole fare proprio è fuori luogo, fuori tempo, fuori del tutto. L’inopportuno è colui che sbaglia la metrica delle azioni nel leggere il testo della quotidianità e pensa di essere intonato, di dare la giusta cadenza alle parole, di recitare ottimamente la sua parte e di essere per giunta magari pure di ispirazione per altri.
L’inopportuno è ingenuo se in buona fede, mentre è proprio stronzo (e pure un po’ sadico) se sa di essere fuori di ogni opportunità.
Adesso provate a fare un gioco: calate nell’inopportuno un po’ di personaggi della politica di palazzo dell’oggi e tentate di risolvere l’enigma. La sagoma (che sagoma!) di chi entra perfettamente nelle linee tratteggiate di cui sopra?
Buon divertimento.
(m.s.)
Foto di Hans-Peter Heuser da Pixabay