PRIMA PARTE
Negli Stati Uniti d’America nel 1907 si scatenò, intorno al cinema, la cosiddetta “guerra dei brevetti”. Thomas Alva Edison, infatti, deteneva i diritti relativi alle cineprese prodotte negli USA e, dopo aver fondato nel dicembre del 1908 la Motion Picture Patents Company (MPPC, conosciuta anche come Edison Trust) che riuniva le grandi compagnie dell’epoca (Edison Studios, Biograph Company, Vitagraph, Essanay, Selig Polyscope, Lubin Studios, Kalem Company, American Star Film, Pathé), avviò una serie di cause legali contro i cineasti indipendenti e le piccole case di produzione che cercavano di sfuggire al suo monopolio.
Tra il 1907 e il 1908, pertanto, numerosi produttori (tra gli altri Adolph Zukor, Carl Laemmle, William Fox) decisero di andare a realizzare film in California dove i diritti di Edison non vigevano, in un sobborgo di Los Angeles molto vicino alla frontiera messicana, con la possibilità quindi di fuggire all’estero se perseguiti legalmente. Edison venne sconfitto in tribunale nel 1915, ma nel frattempo quel sobborgo era diventato la terra ideale per produttori e registi. Un luogo ancora oggi noto come Hollywood.
Negli anni della Prima guerra mondiale, gli USA perfezionarono l’industria cinematografica che ormai poggiava su solide basi finanziarie, aveva un’organizzazione senza precedenti, inclusa una vasta rete di distribuzione, e vantava una numerosa schiera di artisti, tecnici, attori, registi, produttori, che resero Hollywood la capitale mondiale del cinema. Erano gli anni di David Wark Griffith, Thomas Harper Ince e Mack Sennett che nel 1915 diedero vita alla Triangle Film Corporation. Ma i tempi stavano cambiando e la loro lezione sembrava esaurirsi in una ripetizione stanca di modi e forme non più attuali. Ma nella seconda metà degli anni dieci, quella preziosa eredità venne raccolta da coloro che possono essere considerati gli eredi di Griffith e Sennett ovvero Erich von Stroheim e Charlie Chaplin.
Charles Spencer Chaplin nacque a Londra il 16 aprile 1889 (benché nei registi della city londinese non vi sia alcuna traccia) da una coppia di artisti senza troppa fortuna. Il padre Charles Chaplin senior (Londra, 18 marzo 1863 – Glendale, 9 maggio 1901) era un cantante del music hall, terzogenito di Spencer Chaplin (1834/5-1897) un macellaio di lontane origini francesi e Ellen Elizabeth Smith (1838-1873). La madre Hannah Harriet Pedlingham Hill (Londra, 6 agosto 1865 – Glendale, 28 agosto 1928) era un’attrice, ballerina e cantante nota anche con lo pseudonimo di Lily Harley, figlia maggiore di Charles Frederick Hill un ciabattino di Cork in Irlanda e di Mary Ann Pedlingham una donna di origine zingare (elemento a cui è probabilmente riconducibile una lettera indirizzata a Chaplin nel 1970 che ipotizzava la sua venuta al mondo in un carro di zingari accampato nei pressi di Birmingham).
Charles senior e Hannah si sposarono nel giugno del 1885. La donna era già madre di un figlio avuto da una precedente relazione (pare con un uomo di nome Sydney Hawkes), al bambino battezzato Sydney John Hill (Londra, 16 marzo 1885 – Nizza, 16 aprile 1965) venne comunque dato il cognome Chaplin. Quattro anni più tardi nacque Charles junior per tutti Charlie.
Ma il rapporto tra la coppia era turbolento e Hannah cercò affetto tra le braccia del musicista Leo Dryden dal quale ebbe un terzo figlio Wheeler Dryden (Londra, 31 agosto 1892 – Los Angeles, 30 settembre 1957). L’infedeltà di Hannah unita ai problemi di alcol di Charles senior, portò la coppia alla separazione avvenuta nel 1891 quando Chaplin non aveva ancora compiuto due anni. Charlie e Sidney rimasero con la madre, Wheeler crebbe invece col padre (i tre fratelli si conobbero solo molti anni dopo).
L’infanzia di Charlie Chaplin fu tutt’altro che felice e serena. Nel 1896 dopo un’esibizione impacciata e imprecisa della madre, “debuttò” con successo sul palcoscenico, ma quello fu l’inizio della fine per Hannah che cadde in una profonda crisi depressiva e finì di fatto di recitare. Ottenne qualche piccolo lavoro come sarta, ma questo portò la famiglia nella miseria più cupa, nonostante i dieci scellini a settimana mandati dal padre.
Il 29 aprile del 1901 Chaplin senior, che nel frattempo si era fatto una nuova famiglia, venne ricoverato presso il St Thomas’ Hospital a Londra per cirrosi epatica e idropisia dovuti all’alcolismo. Morì il 9 maggio ad appena 38 anni. Charlie e Sydney, che per un breve periodo erano stati insieme alla nuova famiglia del padre, passarono così l’infanzia tra manicomi (dove la madre venne più volte ricoverata), ospedali, ricoveri per senza tetto, anguste soffitte e fame.
Nonostante le avversità, i due fratelli continuavano a sognare di fare gli attori. Dal 1900 Charlie aveva iniziato ad ottenere alcune parti in piccole pantomime al fianco del famoso clown Marceline, quindi un crescendo di impegno che lo portò ad essere applaudito dalla Regina Alessandra, a lavorare con William Gillette nella riduzione teatrale di Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle e finalmente a raggiungere Sydney nella compagnia teatrale di Fred Karno (Exeter, 26 marzo 1866 – Lilliput, 17 settembre 1941) dove si mise in luce al fianco di Harry Weldon (1 febbraio 1881 – 10 marzo 1930) nello spettacolo The Football Match. Nel 1908 Charlie Chaplin era diventato uno degli attori più affermati della compagnia insieme a Arthur Stanley Jefferson (Ulverston, 16 giugno 1890 – Santa Monica, 23 febbraio 1965) destinato anch’egli a diventare famoso col nome di Stan Laurel.
La compagnia di Karno, probabilmente la più importante nella Londra di inizio novecento, fece diverse tournée all’estero. Nel 1909 Chaplin partecipò a quella parigina con un buon riscontro e due anni dopo andò a New York ottenendo un sonoro fiasco, addolcito solo dalle risate riscosse negli spettacoli realizzati in provincia. L’anno seguente partecipò ad una nuova tournée negli USA, questa volta con un successo di critica e di pubblico. Fu la svolta. Nell’estate 1913 conobbe i Fratelli Marx, ancora lontani dal grande schermo, coi quali instaurò un’amicizia che durò per tutta la vita e, soprattutto, venne notato dal regista Mack Sennett e dal produttore Adam Kessel della Keystone Pictures Studio. Era il novembre del 1913.
La Keystone, fondata l’anno prima, era il ramo della Triangle Film Corporation specializzato in slapstick comedy, all’epoca dominate dai “Keystone Cops”, una improbabile squadra di poliziotti, dal corpulento Roscoe “Fatty” Arbuckle (Smith Center, 24 marzo 1887 – New York, 29 giugno 1933), da Mabel Normand (New Brighton, 9 novembre 1892 – Monrovia, 22 febbraio 1930) attrice e regista compagna di Sennett e da Ford Sterling (La Crosse, 3 novembre 1883 – Los Angeles, 13 ottobre 1939) che, in procinto di passare alla Universal, sarebbe stato sostituito proprio da Chaplin.
La Keystone, e Sennett in particolare, cercava una copia di Sterling, all’epoca molto divertente anche perché capace di imitare un improbabile accento olandese (benché del tutto inutile per il cinema muto), mentre Chaplin voleva creare nuove situazioni e nuove gag. Se per Sennett il cuore di un film doveva essere rappresentato dal ritmo frenetico dell’azione, per Chaplin il centro dell’interesse doveva essere l’approfondimento psicologico dei personaggi. Le prime pellicole, tuttavia, non uscirono dagli schemi “sennettiani”.
Dopo mesi di inattività, il primo film con Charlie Chaplin fu girato tra il 5 e il 9 gennaio 1914 per la regia di Henry Lehrman (Vienna, 21 aprile 1886 – Hollywood, 7 novembre 1946) il regista più importante della Keystone dopo Sennett. Il 2 febbraio uscì nelle sale Making a Living (noto anche come Doing His Best, A Busted Johnny, Troubles e Take My Picture. In Italia noto come Per guadagnarsi la vita e in seguito Charlot giornalista) in cui un imbroglione squattrinato (Charlie Chaplin) deruba un cronista rivale (Henry Lehrman) di soldi, donna e scoop.
La scuola di Fred Karno fu essenziale per perfezionare l’arte mimica di Chaplin che in questo primo film portò sullo schermo il personaggio di Chas, già interpretato a teatro, in cui dominano cilindro, monocolo e due baffoni spioventi che facevano sembrare l’attore più vecchio, elemento fortemente voluto dallo stesso Sennett che inizialmente rimase sorpreso dalla giovane età, 25 anni, della nuova stella di casa Keystone. Durante le riprese Chaplin suggerì al regista nuove gag che vennero girate, ma non montate. Cosa che lo fece andare l’attore su tutte le furie.
Per il successivo Mabel’s Strange Predicament (La strana avventura di Mabel, Charlot all’Hotel) diretto da Mabel Normand, Chaplin, su consiglio di Sennett, inventò un nuovo personaggio, che lo renderà famoso in tutto il mondo.
Pare fosse un pomeriggio piovoso del gennaio 1914, dagli spogliatoi della Keystone uscì Charlie con in testa il cappello a bombetta del suocero “Fatty”, i larghi pantaloni dello stesso Arbuckle, la giacca attillata di Charles Avery (Chicago, 28 maggio 1873 – Los Angeles, 23 luglio 1926, uno dei sette originari Keystone Cops), le grandi scarpe di Ford Sterling, due baffetti a spazzola curati da Mack Swain e un piccolo e flessibile bastone di canna di bambù. Tutti si misero a ridere alla sola vista. Lo stesso Sennett non riusciva a trattenersi e chiese a Chaplin di presentare il nuovo personaggio. L’attore aveva inventato per caso il tutto e per descriverlo si ispirò a costume e trucco: “E’ un vagabondo, un gentiluomo, un poeta, un sognatore, un uomo solitario sempre in cerca di nuove avventure”.
Durante la lavorazione del film Chaplin si scontrò pesantemente con la Normand e andò molto vicino al licenziamento. Nel frattempo il 17 gennaio venne completato il film che fece conoscere al mondo il “Vagabondo”, Kid Auto Races at Venice (Charlot ingombrante, Charlot sul circuito, Charlot si distingue) ancora diretto da Henry Lehrman. Nella pellicola The Tramp, il Vagabondo appunto, disturba le riprese di una gara automobilistica per bambini in California. Film improvvisato e girato in meno di un’ora, ma per i ritardi di Mabel’s Strange Predicament, fu il primo a mostrare al pubblico il Vagabondo. Da segnalare le reazioni divertite del pubblico reale di una vera gara automobilistica.
Benché tentato, Sennett non licenziò Chaplin. Una buona comica della Keystone stampava per la distribuzione nelle sale venti copie. Trenta rappresentavano un successo eccezionale. I primi film di Chaplin raggiunsero le quarantacinque copie. Sennett e la Normand tornarono sui loro passi.
Kid Auto Races at Venice uscì il 7 febbraio, il 9 fu la volta di Mabel’s Strange Predicament, terminato il 20 gennaio 1914, in cui Sennett lasciò la scena di apertura fortemente voluta da Chaplin. In un modesto hotel, il Vagabondo (Charlie Chaplin) un po’ ubriaco, ci prova con una bella ragazza (Mabel Normand) che dopo essersi rifugiata in camera, finisce nella stanza di una coppia (Chester Conklin e Alice Davenport) con conseguenti equivoci. All’epoca fece scalpore Mabel Normand in pigiama, che fu giudicata molto osé, ma la pellicola fu molto importante per perfezionare il personaggio del Vagabondo appena inventato.
Le pellicole Keystone uscivano ad un ritmo forsennato. Il 19 febbraio arrivò nelle sale A Thief Catcher diretto da Ford Sterling che aveva concesso a Sennett ancora qualche settimana di lavoro. La pellicola, considerata perduta, venne ritrovata incompleta e restaurata nel 2010. Il film è un insignificante gioco di guardia e ladri in cui Chaplin interpretò uno dei Keystone Cops.
La settimana seguente, il 28 febbraio, uscì Between Showers (L’ombrello di Charlot) l’ultima comica diretta da Henry Lehrman, regista detestato da Chaplin, che lasciò la Keystone per la Universal. Qualche anno dopo, nel 1921, Lehrman accusò Roscoe Arbuckle della morte della sua fidanzata, l’attrice Virginia Rappe.
In una giornata di pioggia il Vagabondo (Charlie Chaplin) e il suo rivale (Ford Sterling) si contendono la possibilità di aiutare una ragazza (Emma Bell Clifton) che non riesce ad attraversare la strada fangosa. In neanche quindici minuti di film, Chaplin perfezionò alcuni aspetti del suo personaggio: l’alzata di spalle, la risata coperta dalla mano, la camminata, la scivolata e il piede in fuori per il controbilanciamento.
Per la successiva pellicola Chaplin venne diretto da George Nichols (Rockford, 1864 – Hollywood, 20 settembre 1927) il più anziano della scuderia che tutti chiamavano “Papà”, ma il modo di fare cinema era profondamente diverso e i due non andarono mai d’accordo. “Non c’è tempo, non c’è tempo” si limitava a urlare il regista per bloccare tutte le idee di Chaplin.
Nacque in questo clima A Film Johnnie (Charlot entra nel cinema, Charlot fa del cinema, Carletto attore drammatico) in cui il Vagabondo (Charlie Chaplin) cacciato da un cinema per aver disturbato il pubblico, va negli studi della Keystone e porta scompiglio sul set. Nuove gag improvvisate (la pistola usata sia come stuzzicadenti, sia per accendersi la sigaretta) in uno dei primi esempi, forse il primo, di “cinema nel cinema”. Arbuckle e Sterling interpretarono loro stessi.
Il 9 marzo uscì nelle sale americane Tango Tangles (I passi del tango, Charlot ballerino) dove, a contrario di quanto pubblicato nella locandina originale, Chaplin non interpretò il Vagabondo e recitò senza trucco alcuno. Nella Venice Dance Hall, la casa dell’allora popolarissimo tango, un musicista (Roscoe “Fatty” Arbuckle), un direttore d’orchestra (Ford Sterling) e un ballerino brillo (Charlie Chaplin) si contendono le attenzioni di una guardarobiera (Minta Durfee). La comica, scritta e diretta da Mack Sennett, fu quasi totalmente improvvisata, fatta solo per pubblicizzare il locale.
I tre successivi film con Chaplin furono tutti diretti da George Nichols. His Favorite Pastime (Charlot troppo galante, Traditore di un Charlot) venne completato il 19 febbraio 1914, ma distribuito il 16 marzo sempre del 1914. Il Vagabondo ubriaco (Charlie Chaplin) insegue una bella signora (Peggy Pearce) fino a quando non viene punito per la sua insistenza. Il passatempo del titolo sono le bevute al bar. Film poco incisivo da segnalare solo per la vera relazione che Chaplin aveva con la Peggy Pearce (Long Beach, 4 giugno 1894 – Los Angeles, 26 febbraio 1975) e per l’insolito umorismo a sfondo razziale con l’uso, allora frequente (basti pensare al lavoro di Griffith) di attori bianchi col volto pitturato, i cosiddetti “blackface”.
In Cruel, Cruel Love (Charlot aristocratico), Chaplin interpretò un aristocratico accusato ingiustamente di infedeltà, mentre in The Star Boarder (Charlot innamorato, Carlino pensionante) l’attore tornò a vestire i panni del Vagabondo. Marito (Edgar Kennedy) e figlio (Gordon Griffith) sono gelosi delle attenzioni che la bella albergatrice (Minta Durfee) riserva al Vagabondo (Charlie Chaplin). Da segnalare soprattutto per una esilarante partita di tennis, di cui Chaplin diverrà appassionato giocatore.
Chaplin venne diretto dalla coppia Sennett e Normand nel successivo Mabel at the Wheel (Charlot e Mabel, Isabella al volante) uscito nelle sale il 18 aprile 1914. La bella Mabel (Mabel Normand) è contesa tra un corridore automobilistico (Harry McCoy) e un furfante (Charlie Chaplin) che fa rapire il rivale per non farlo competere. Sarà la donna a guidare e a vincere la gara. Primo due rulli per Chaplin in un ruolo tuttavia pensato per Ford Sterling. L’attore, non a caso, era sempre più intenzionato a scrivere e dirigere i suoi film.
Chaplin, con aiuto dello sconosciuto Joseph Maddern (ma la cosa è tutt’ora dibattuta e secondo molti Chaplin fece tutto da solo), scrisse e diresse Twenty Minutes of Love (L’appuntamento di Charlot, Charlot pazzo per amore). La pellicola venne girata in un solo pomeriggio, completata il 28 marzo 1914 e distribuita il 20 aprile. Nel film una donna (Minta Durfee) chiede al suo uomo (Edgar Kennedy) un pegno d’amore, ma il Vagabondo (Charlie Chaplin) riesce a sottrarglielo scatenando il pandemonio. Pur con i limiti della scarsa esperienza, le differenze con le altre comiche Keystone si notarono: dai tagli delle inquadrature alla ricerca sempre più frequente di contatto col pubblico.
Nel successivo Caught in a Cabaret (Charlot falso barone, Charlot bugiardo, Charlot cameriere), uscito nelle sale il 27 aprile del 1914, il Vagabondo (Charlie Chaplin) lavora come cameriere in un caffè, ma si finge un ricco barone per corteggiare una contessina (Mabel Normand). Diretto dalla stessa Normand, il film contiene le uniche “torte in faccia” della carriera di Chaplin e i primi segnali malinconici di classismo (alla fine del film il povero Vagabondo si dichiara alla contessina, ma viene brutalmente respinto perché povero). Chaplin oppose per la prima volta il mondo dei ricchi a quello dei vagabondi.
Chaplin firmò, questa volta in solitaria, la regia di Caught in the Rain (Charlot e la sonnambula, Charlot sotto la pioggia). Uscito il 4 maggio racconta il flirt tra il Vagabondo (Charlie Chaplin) e la moglie (Alice Davenport) dell’irascibile Ambrose (Mack Swain) che produce inevitabilmente disastri, fino a quando la donna, che si scopre una sonnambula, costringe il Vagabondo a rifugiarsi su un cornicione durante un temporale. Primo film scritto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin in cui la messa in scena fu più ricca del solito e il montaggio più accurato.
Il Vagabondo fece la fortuna della Keystone, ma Sennett cercò di utilizzare Chaplin anche in altri ruoli. Uno dei più insoliti fu sicuramente quello interpretato in A Busy Day (Charlot cerca marito) diretto dallo stesso Sennett. Durante una parata militare una donna bisbetica (Charlie Chaplin) ostacola una troupe di documentaristi. Di fatto un remake al “femminile” di Kid Auto Races at Venice. Forse la comica più insignificante tra quelle interpretate da Chaplin.
Sennett diresse anche le successive cinque pellicole che vedevano in Chaplin il protagonista. Il primo giugno del 1914 uscì The Fatal Mallet (Il martello di Charlot). Il Vagabondo (Charlie Chaplin) e un suo rivale (Mack Sennett) si contendono, tra mattoni e martelli, l’amore di una bella ragazza (Mabel Normand), ma poi uniscono le forze per contrastare un terzo pretendente (Mack Swain). Non certo un capolavoro.
Il 4 giugno giunse nelle sale Her Friend the Bandit (Charlot bandito galantuomo), ad oggi l’unico film da considerarsi perduto tra quelli interpretati da Chaplin, in cui, stando alle recensioni dell’epoca, un bandito (Charlie Chaplin) ruba l’identità ad un conte (Charles Murray) e si imbuca alla festa di una ricca signora (Mabel Normand).
Una settimana dopo uscì The Knockout (Charlot e la partita di boxe, Charlot e Fatty boxeaurs), dove Chaplin ebbe solo il ruolo di arbitro nell’incontro di boxe tra Pug (Roscoe “Fatty” Arbuckle) e Cyclone Flynn (Edgar Kennedy).
Seguirono, sempre per la regia di Sennett, Mabel’s Busy Day (Mabel e Charlot venditori ambulanti, Charlot e le salsicce) in cui l’attore è un elegante furfante che ruba tutti i panini di una venditrice (Mabel Normand) di hot dog e Mabel’s Married Life (Mabel si marita, Charlot e il manichino) questa volta con Charlie nelle vesti dell’imbranato marito di Mabel.
Nelle settimane successive Chaplin riuscì ad ottenere il controllo creativo sul suo personaggio e su tutti i suoi film (con un’unica eccezione). Il 9 luglio 1914 uscì Laughing Gas (Charlot dentista). Un dentista (Fritz Schade) non riesce a far rinvenire il suo paziente che ha anestetizzato col gas esilarante e scappa lasciando da solo in studio il Vagabondo (Charlie Chaplin) suo occasionale assistente. Chaplin portò sullo schermo uno sketch che non era riuscito a portare a teatro, ma il risultato fu non del tutto soddisfacente e a tratti ripetitivo.
Andò meglio con The Property Man (Charlot trovarobe) distribuito il primo di agosto. Il Vagabondo (Charlie Chaplin) lavora come attrezzista in un teatro di varietà e interviene in “soccorso” degli artisti con risultati disastrosi. Primo medio metraggio (24 minuti di lunghezza) per Chaplin che sfoggiò gag ferocemente ciniche e scorrette fino alla brutalità (maltratta l’anziano collega).
Il 10 agosto venne proiettato per la prima volta The Face on the Bar Room Floor (Charlot pittore). Al bar di Joe (Edward Nolan) il Vagabondo ubriaco (Charlie Chaplin) racconta agli altri clienti i tempi in cui era un affermato pittore, caduto in disgrazia dopo essere stato lasciato dalla moglie Madeline (Cecile Arnold). Alla fine si riduce a chiedere un gessetto per farne un ritratto sul pavimento del bar. Nella pellicola, liberamente ispirata alla ballata “The Face Upon The Floor” di Hugh Antoine d’Arcy, la comicità passò in secondo piano rispetto la vena malinconica. Per la prima volta Chaplin fece ricorso al flashback, che nell’intero arco della sua lunga carriera utilizzerà, come vedremo, solo in due altre occasioni.
Seguì un mezzo rullo (solo 6 minuti) dal titolo Recreation (Charlot in vacanza) in cui il Vagabondo (Charlie Chaplin) finisce coinvolto in una rissa in un parco tra marinai, poliziotti e una bella ragazza (Helen Carruthers).
Ben più interessante The Masquerader (Charlot sulla scena) uscito il 27 agosto del 1914, che vide gli attori della Keystone interpretare se stessi. Nella pellicola Charlie Chaplin giunto negli studi si trucca da Vagabondo per recitare in una pellicola, ma dopo aver rovinato la scena con la sua irruenza viene sostituito da Chester Conklin e allontanato dal set. Vi fa ritorno poco dopo truccato da affascinante diva, riesce a conquistare il regista (Charles Murray) e a farsi nuovamente assumere. Ma dopo essersi ripresentato nei panni del Vagabondo l’intera troupe lo segue inferocito. La miglior comica di Chaplin realizzata per la Keystone in cui l’autore rifletté sul rapporto tra l’attore e il suo personaggio, tra Chaplin e il Vagabondo.
Non meno importante His New Profession (Charlot in cerca di lavoro). Un ragazzo (Charles Parrott, poi noto come Charley Chase) assume il Vagabondo (Charlie Chaplin) come aiuto per lo zio (Jess Dandy) costretto su una sedia a rotelle, ma non ha il minimo sospetto che il Vagabondo spaccerà lo zio per paralitico al fine di chiedere le elemosina per ubriacarsi. Un esplosivo mix di cinismo e comicità in cui Chaplin affrontò con leggerezza il tema handicap e più in generale provò a sottolineare, con successo, che l’integrazione del suo Vagabondo nelle regole della società può portare solo ad esiti disastrosi.
Chaplin in quel 1914 divenne l’artista più importante della scuderia Keystone insieme al già affermato Fatty. Il 7 settembre uscì The Rounders (Charlot si diverte) che li vedeva per la prima volta insieme protagonisti (in precedenti pellicole avevano già lavorato insieme, ma mai come una coppia comica). Dissoluti, libertini, alcolisti i vicini di casa Full (Charlie Chaplin) e Fuller (Roscoe “Fatty” Arbuckle) passano il tempo tra una bevuta al bar e una a casa, cosa che fa infuriare le loro mogli (Phyllis Allen e Minta Durfee). Da vedere anche per la tempistica perfetta e l’interazione tra i protagonisti, curiosi i nomi dei protagonisti “Pieno” e “Più pieno”.
Chaplin tornò a vestire i panni del Vagabondo nel successivo The New Janitor (Il portinaio). Assunto come custode di un palazzo di uffici, il Vagabondo (Charlie Chaplin) viene licenziato dopo aver fatto cadere inavvertitamente un secchio d’acqua sulla testa di un dirigente (Jess Dandy), ma tornerà per salvare la segretaria (Helen Carruthers) durante la rapina di un dipendete ladro (John T. Dillon). Un bel film in cui in soli 12 minuti Chaplin riuscì a perfezionare una volta di più il suo personaggio, portando gli spettatori a ridere, ma anche a commuoversi. Una tappa fondamentale nell’evoluzione di Charlie Chaplin.
Nell’ottobre del 1914 Charlie convinse Mack Sennett ad assumere anche suo fratello Sydney, che nel frattempo si era sposato e viveva in Inghilterra. La paga per il fratello maggiore fu di duecento dollari a settimana, venticinque in più di quelli presi da Chaplin junior. Sydney debuttò in Fatty’s Wine Party (1914) al fianco di Roscoe Arbuckle e si affermò con A Submarine Pirate (1915).
Andavano, invece, a rilento le trattative per il rinnovo contrattuale di Charlie. Sennett, infatti, lo aveva messo sotto contratto solo per un anno e l’inventore del Vagabondo ora chiedeva più libertà artistica e più soldi. Il fondatore della Keystone gli ricordò la fine di Ford Sterling che dopo aver abbandonato gli studi era finito nel dimenticatoio, ma Chaplin fu irremovibile.
Ma nulla fermava la macchina Keystone, le comiche procedevano al ritmo di una alla settimana. Il 10 ottobre di quell’intenso 1914 venne proiettato per la prima volta Those Love Pangs (Giuseppe rivale di Charlot). Giuseppe (Chester Conklin) e il Vagabondo (Charlie Chaplin) sono rivali in amore e quest’ultimo ha la peggio. Scoraggiato dagli insuccessi tenta il suicidio, ma viene salvato da un poliziotto. Decide così di regolare i conti col rivale. Una pellicola dignitosa realizzata mentre Chaplin stava lavorando alla sceneggiatura del successivo Dough and Dynamite (Charlot panettiere) ancora al fianco di Chester Conklin (Oskaloosa, 11 gennaio 1886 – Van Nuys, 11 ottobre 1971), attore tra i veterani della Keystone che l’anno seguente diede vita alla coppia Ambrose & Walrus insieme a Mack Swain (Salt Lake City, 16 febbraio 1876 – Tacoma, 25 agosto 1935) anch’egli attore in diverse comiche di Chaplin. Conklin ricoprì anche un importante ruolo drammatico in Greed (Rapacità, 1924) il capolavoro di Erich von Stroheim.
Tornando al film, in Dough and Dynamite i fornai di un panificio, dopo essersi visti diminuire lo stipendio, entrano in sciopero. Il cameriere tuttofare Pierre (Charlie Chaplin) viene costretto dal padrone (Fritz Schade) a lavorare col collega Jacques (Chester Conklin) per sostituire i lavoratori in sciopero, ma farà esplodere il locale infornando per sbaglio un impasto alla dinamite. Secondo i critici dell’epoca la migliore comica della Keystone, in ogni caso la prima in cui vennero affrontate spinose questioni sociali. A Los Angeles, infatti, gli scioperi dei panettieri che chiedevano migliori condizioni di lavoro, c’erano per davvero e Chaplin ne tenne conto per costruire la sua ricca sceneggiatura. Venne sforato il budget rispetto ai 1000 dollari previsti (1800 in totale), ma l’incasso complessivo superò i 130 mila nel solo primo anno di distribuzione.
Più direttamente riconducibile alle Slapstick commedy fu, invece, Gentlemen of Nerve (Charlot alle corse) in cui Chaplin interpretò il molesto signor Wow-Wow che porta scompiglio durante una corsa. Un film sottotono, rielaborato da un vecchio sketch della compagnia di Karno.
In His Musical Career (Il pianoforte di Charlot), uscito il 7 novembre del 1914, il Vagabondo (Charlie Chaplin) è assunto come assistente del facchino (Mack Swain) di un negozio di strumenti musicali. I due devono portare un pianoforte al numero 666 di Prospect Street e ritirarne un altro al 999 della stessa via. Ovviamente faranno confusione. Una comica tradizionale, da segnalare comunque la scena in cui il Vagabondo regge da solo il piano sulle sue spalle.
La pellicola successiva, His Trysting Place (Charlot papà), fu una commedia sentimentale in piena regola. Ambrose (Mack Swain) e la moglie (Phyllis Allen) hanno un rapporto idilliaco, non così Clarence (Charlie Chaplin) e la moglie (Mabel Normand) che rimprovera al marito la scarsa attenzione verso il figlio. I due uomini si scontreranno con conseguenti equivoci e una cattiva sorpresa finale.
Chaplin recitò, insieme a tutte le altre stelle della Keystone eccetto Fatty, in Tillie’s Punctured Romance (Il fortunoso romanzo di Tillie, L’odissea di Charlot, Charlot e Tillie, Charlot milionario per un’ora) diretto da Mack Sennett, il primo lungometraggio comico del cinema americano. La rozza campagnola Tillie Banks (Marie Dressler) viene circuita da uno sconosciuto (Charlie Chaplin) e, per trasferirsi con lui in una grande città, ruba i soldi al padre (Mack Swain). Il malandrino li ruba a sua volta e li sperpera dietro una sua vecchia fiamma (Mabel Normand) per poi, una volta finito il denaro, abbindolare nuovamente Tillie con la vana promessa di un matrimonio. Verrà scoperto e giustizia sarà fatta.
Un kolossal comico, il critico Charles R. Condon descrivendo il film per Motography lo definì “il Cabiria della commedia”, che costò la cifra record di 50 mila dollari. Chaplin brillò nonostante non fosse il protagonista e nonostante la mediocre regia di Sennett. Fu l’ultimo film interpretato da Charlie diretto da altri.
Il 5 dicembre uscì, invece, Getting Acquainted (Charlot ai giardini pubblici) un altro gioco di equivoci con scambio di coppie. La pellicola venne distribuita prima, ma girata dopo rispetto a His Prehistoric Past (Il sogno di Charlot) in cui attraverso l’uso del sogno il Vagabondo viene catapultato nella preistoria.
Si concluse così, sottotono, con queste due modeste commedie, il contratto di Charles Spencer Chaplin con la Keystone Pictures Studio. Le parti non trovarono un accordo e le strade si divisero.
Il Vagabondo oscurò tutto il resto. La casa di produzione ebbe altri successi e chiuse i battenti nel 1928, ma non ottenne più un simile risultato. In quel 1914 Chaplin partecipò a 34 comiche, 1 lungometraggio e fece la comparsa in una pellicola gettando le basi per ciò che seguì negli anni a venire. In quel 1914 per tutte e tutti, Chaplin divenne The Tramp, il Vagabondo.
redazionale
Bibliografia
“La mia autobiografia” di Charles Chaplin – Mattioli
“Charlie Chaplin” di Giorgio Cremonini – Il Castoro
“Groucho e i suoi fratelli” di Luca Martello – Castelvecchi
“Storia del cinema” di Gianni Rondolino – UTET
“Il Mereghetti. Dizionario dei film 2017” di Paolo Mereghetti – Baldini & Castoldi
Immagini tratte da
foto 1 da pinterest.com, foto 2, 3, 5 da it.wikipedia.org, foto 4 da en.wikipedia.org, foto 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22 Screenshot del film riportato nella didascalia, foto 23 da cinemaforall.org.uk