Distanza tra gli annunci e la realtà. Quello che non si capisce è il perché, a livello popolare, ci si dovrebbe bere tutte queste panzane. Alcuni esempi recentissimi riguardanti fatti di una certa importanza, la vicenda riguardante il MPS, la legge elettorale, la Libia e la Siria
Primo caso: il Monte dei Paschi di Siena.
Notizia di oggi: “Mps crolla in Borsa, il titolo vale meno di 20 centesimi”.
Pesa il possibile rinvio dell’approvazione del piano industriale dell’istituto senese: capitalizzazione a 550 milioni. Le vendite si estendono a tutto il comparto bancario. Unicredit prova a reagire grazie all’interesse per la controllata Pioneer.
Notizia del 16 Luglio: “Il piano di massima di salvataggio sembra definito. Il progetto, a cui stanno lavorando JpMorgan, Mediobanca e Lazard, prevede come detto un’auto-cartolarizzazione del portafoglio di sofferenze da parte del Monte. Il funding verrà effettuato da un Spv che farà funding mediante l’emissione di note senior (che godranno in larga parte della garanzia statale Gacs) per circa 6 miliardi. Somma che verrà coperta da un prestito ponte finanziato da Jp Morgan. La tranche mezzanina (1,6 miliardi) verrà invece acquisita da Atlante II mentre la tranche equity (pari a 1,4 miliardi) resterà in capo agli azionisti attuali, che se li vedranno così attribuiti pro-quot.”.
Segue distanza tra gli annunci e la realtà: Legge elettorale “Italicum”.
Dichiarazione di Renzi, Maggio 2015: “L’Italicum è la migliore legge del mondo. Vedrete che tra sei mesi ce la copieranno in molti’ recitava più o meno così una delle molte dichiarazioni trionfanti di Matteo Renzi dopo l’approvazione, a colpi di fiducia, della (sua) legge…”.
Terza: Italicum, Renzi: “Pronti a cambiare, dopo il M5S, aspettiamo proposte centrodestra”.
Ma sulla legge elettorale ce n’è anche per il M5S: “È antidemocratico, va cancellato. Approvare in tempi rapidi un nuovo sistema proporzionale con preferenze”.
Invece, in passato (recente):
Per quanto riguarda la posizione del M5S, si tratta di una virata rispetto a meno di due mesi fa quando, forte della fresca vittoria di Virginia Raggi a Roma, il M5s frenava sulle modifiche alla legge elettorale : “Non è una priorità per il Movimento”, aveva detto a fine giugno il deputato e membro del direttorio Luigi Di Maio. E invece oggi – alla luce delle difficoltà incontrate dalla sindaca capitolina – a Montecitorio il M5s ha depositato una mozione che impegna la Camera ad “approvare in tempi rapidi una nuova legge elettorale con formula proporzionale in circoscrizioni medio-piccole e preferenze”.
Di fatto è il rilancio del “Democratellum”, la proposta di legge elettorale – frutto di una consultazione online a cui hanno partecipato 30mila iscritti ai cinquestelle e depositata nel 2014 – che mira a introdurre un sistema proporzionale corretto con preferenze e un voto di ‘penalizzazione’ per eliminare dalla lista un candidato, senza alcun premio di maggioranza.
Ma la bugia più grave in circolazione riguarda la Libia
“Marzo 2016: Libia, formato il nuovo governo di unità nazionale”. L’annuncio su Twitter dell’inviato delle Nazioni Unite per la Libia, il tedesco Martin Kobler. Gentiloni: «Un passo avanti, ora serve l’ok del parlamento»
Oggi: Gentiloni: “Migranti, l’Africa resta centrale. In Libia trattare anche con Haftar “
(Come mai, non c’era il governo di unità nazionale che avrebbe garantito? Da dove spunta Haftar. Forse era quello del governo di Tobruk che doveva essere assorbito nel “già fatto governo di unità nazionale? N.d.r per domande retoriche)
E la Siria, 5 giorni fa: “Dalle 19 di lunedì in Siria è in vigore una tregua che prevede la sospensione dei combattimenti tra i soldati legati al regime siriano di Bashar al Assad e i ribelli. La tregua dovrebbe permettere all’ONU di consegnare aiuti umanitari alle popolazioni siriane che sono assediate da mesi o anni da eserciti rivali; prevede inoltre che passati sette giorni dalla sua entrata in vigore, Stati Uniti e Russia – che in Siria combattono su due fronti diversi – compiano bombardamenti coordinati per colpire quelli che definiscono gruppi terroristici, cioè Jabhat Fateh al Sham (ex al Qaida in Siria, che combatte contro Assad) e Stato Islamico”.
Oggi: “Siria proclama la fine della tregua. Ong: 40 uccisi in raid aerei. Nel bilancio anche 12 uccisi in bombardamenti su convoglio Onu”.
FRANCO ASTENGO
20 settembre 2016
foto tratta da Pixabay