Dall’anno scolastico 2018-2019 le prove Invalsi e l’alternanza scuola-lavoro saranno requisiti necessari per accedere agli esami di maturità. La norma è stata approvata, a scatola chiusa, in uno degli otto decreti attuativi della “Buona scuola” renziana approvata dal governo Gentiloni con l’ostilità dei sindacati della scuola.
Dopo che la commissione garanzia scioperi ha vietato lo sciopero contro i quiz indetto oggi nelle scuole superiori dai sindacati di base Cobas e Unicobas, oggi saranno gli studenti dell’Uds e della Rete della Conoscenza a protestare contro la trasformazione dei quiz in uno strumento-chiave per la valutazione delle scuole, degli studenti, dei docenti e della qualità dell’insegnamento. Sono annunciati blitz, sit in e manifestazioni in almeno 30 città italiane. “Ci auguriamo – hanno detto Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas, e Stefano D’Errico di Unicobas – che possano essere gli studenti ad ovviare a questa nostra forzata assenza nel sacrosanto boicottaggio dei disastrosi indovinelli”.
L’appello non è caduto nel vuoto: «Ci mobiliteremo – ha assicurato Francesca Picci, coordinatrice nazionale dell’Unione degli studenti – boicottando i test invalsi attraverso cortei, sit-in e assemblee pubbliche”. “L’approvazione delle deleghe a scatola chiusa, senza ascoltare gli studenti è un atto gravissimo – continua la coordinatrice Uds – siamo lontani da una legge nazionale sul diritto allo studio che combatta la dispersione scolastica che è ancora al 17%, l’apprendistato a 15 anni è un passo indietro per la formazione degli studenti, inoltre l’esame di stato basato su alternanza scuola – lavoro e Invalsi, svilisce i nostri percorsi di studio”.
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ROBERTO CICCARELLI
foto tratta da Pixabay