Bibbia, storia italica e latino alle medie: la scuola sovranista

Il ministro Valditara presenta le nuove linee guida a partire dal 2026/27, dalla primaria alle superiori di primo grado

La scuola come un “Piccolo mondo antico” per la destra reazionaria al governo. Il ministro Valditara ieri ha anticipato al Giornale le nuove indicazioni sui programmi delle materie umanistiche che ha intenzione di introdurre a partire dall’anno scolastico 2026/2027. Un ulteriore tassello del progetto complessivo di rendere il sistema dell’istruzione pubblico funzionale alla costruzione di un futuro elettore sovranista. E come nelle migliori tradizioni, è un miscuglio di Bibbia, Pascoli, e confini (in questo caso italiani).

D’altronde per concepire queste indicazioni, che ha sottoposto al vaglio del Consiglio dei Ministri di martedì scorso, il ministro si è fatto aiutare da una commissione presieduta da Loredana Perla (professoressa di Didattica e Pedagogia speciale all’Università di Bari) e da Ernesto Galli della Loggia, dall’editorialista conservatore del Corriere della Sera e composta dal violinista Uto Ughi, la prima ballerina della Scala Flavia Vallone e altri consulenti del ministero.

Il piano, previsto per i bambini e adolescenti tra i 3 e i 14 anni, («ma stiamo lavorando anche per le superiori», ha annunciato Valditara) prevede il ritorno del latino, opzionale, dalla seconda media, poesie a memoria, lo studio della musica, accenni di epica classica, mitologia greca e saghe nordiche alla primaria. E lo sdoppiamento di storia e geografia, scelta meritoria che le mani del Mim trasformano in una macchietta.

L’insegnamento della storia si focalizzerà sulle «radici della civiltà occidentale» quindi si tratteranno i popoli italici, l’Antica Grecia e Roma, Cristianesimo, Rinascimento e Risorgimento. Mentre la storia contemporanea si concentrerà sugli Stati Uniti e l’Europa. La geografia, naturalmente, sarà quella dell’Italia. Allo scopo di imparare a leggere e scrivere meglio verrà posto l’accento su Saba, Govoni, Pascoli, Gozzano.

Per non confermare le accuse dell’opposizione che lo descrivono come ancorato all’800 e mostrarsi moderno, il ministro salviniano aggiunge alla lettura dei classici per ragazzi come Verne e Stevenson anche Stephen King, con spruzzi di Sandro Penna, haiku, della saga di Percy Jackson e di graphic novel. Il Mim incoraggia, inoltre, la lettura della Bibbia con lo scopo di «rafforzare la conoscenza delle radici della nostra cultura.

Le nuove indicazioni entusiasmano Fabio Rampelli di Fratelli D’Italia che parla di misure adeguate a una «nazione unica al mondo, nonostante l’ansia di omologazione cui abbiamo assistito in questi anni, una modalità autolesionistica». E, com’è ovvio, non piacciono all’opposizione e alle associazioni degli studenti. «È una visione fuori dal tempo, l’elogio di un passato che non può tornare – ha commentato la segretaria del Pd, Elly Schlein, da un convegno proprio sulla scuola organizzato dai dem- Valditara sembra strizzare l’occhio alla repressione, rimpiange un tempo di bacchettate sulle mani, orecchie d’asino e ceci sotto le ginocchia».

Per Schlein servirebbe piuttosto «un grande investimento sulla scuola pubblica, invece si tagliano 5.660 insegnanti e più di 2000 operatori del personale amministrativo e tecnico», e ricorda anche «l’indegna negazione dell’esistenza del patriarcato» praticata dal ministro.

«È accecato dalla furia ideologica con cui vaneggia di una didattica del nazionalismo – tuona Elisabetta Piccolotti di Avs – Invece di cercare risorse economiche per migliorare le attività educative e alzare gli stipendi degli insegnanti, preferisce lanciare idee estemporanee». Il M5S si chiede quale sarà la prossima, «rimettere le tv in bianco e nero negli istituti? Dividere le classi in sezioni maschili e femminili?». Per l’Unione degli Studenti si tratta di una «riforma ideologica e dannosa, l’introduzione della Bibbia nel programma è una chiara scelta politica in linea con le idee reazionarie e conservatrici del governo».

Non promette bene il confronto «aperto a tutto il mondo della scuola, ai corpi intermedi, alle associazioni disciplinari» promosso a cose fatte dal titolaredi Viale Trastevere. L’intenzione del governo Meloni è spudorata, è una riforma sovranista, come la definisce anche il Giornale, infiocchettata da Libro Cuore. Ma Valditara, forse volendo dimostrare sobrietà e modestia, si schermisce.

LUCIANA CIMINO

da il manifesto.it

foto: screenshot You Tube

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