Qualcuno ha lasciato un foglio vergato a mano con un pennarello. A Cinecittà. “Non calpestate le lumache, per favore”. Gentile verso tutto e tutti: verso i piccoli esserini col guscio che strisciano lentamente nei prati adiacenti; gentile verso chi è rivolto l’invito. Senza perentorietà e col disegnino stilizzato di una lumaca come firma.
Ecco, questa è bellezza. E’ qualcosa di raro, di inqualificabile per la legge del mercato. E’ una umanità che si estende fino al contatto con gli altri esseri viventi.
E’, romanticamente, un gesto piccolissimo, come le lumache, ma rivoluzionario. Può far pensare e, come diceva Brecht, l’uomo “può pensare” e quindi può cambiare tutto.
(m.s.)
foto tratta da Pixabay
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