Alle 18.20 ora locale il comizio di Donald Trump a Butler in Pennsylvania era cominciato da poco, quando sono esplosi gli spari. Quando il tycoon si è abbassato dietro il podio toccandosi l’orecchio destro, ed è stato subito circondato dagli agenti dei servizi segreti, molti partecipanti al comizio hanno cominciato a urlare. Poco dopo Trump si è rialzato, cosciente ma sanguinante dall’orecchio, ed è stato trasportato via dal palco da cui si è allontanato alzando il pugno chiuso mentre la folla scandiva «Usa Usa».

In pochi minuti le emittenti televisive hanno interrotto la programmazione per trasmettere queste immagini e dare la notizia: qualcuno aveva sparato a Trump, che era stato portato in ospedale, ma «sta bene».

L’attentatore si era appostato su un tetto ed avrebbe sparato almeno otto colpi verso il palco del comizio, utilizzando un fucile Ar15, ed è stato ucciso dalle polizia.  Secondo quanto riportato dall’Associated Press, un uomo che era nel pubblico del comizio è morto e un altro è grave.

Lo stesso Trump sui social ha raccontato la sparatoria: «Ho sentito il proiettile che mi trapassava». ha scritto su Truth.

Alle 22,30 l’ex presidente ha lasciato l’ospedale dove era stato portato, senza rendere noto dove fosse diretto. Prima dell’attentato il suo programma prevedeva che andasse in New Jersey, nella sua tenuta di Bedminster, e che il giorno seguente si spostasse a Milwaukee dove lunedì inizia la Convention nazionale repubblicana dove verrà ufficialmente nominato.

Questo tentativo di attentato rappresenta una svolta scioccante in una stagione elettorale già molto tesa, e rinnova il timore di un’escalation in cui le minacce di violenza politicamente motivata diventino realtà.

La scena dell’attentato, trasmessa e ritrasmessa per ore dai canali televisivi, ha sollevato un’ondata di indignazione bipartisan.

Le reazioni dei leader di governo si sono riversate sui media poco dopo la sparatoria e le condanne sono arrivate da democratici e repubblicani. «Non c’è posto in America per questo tipo di violenza», «tutti devono condannare» ha detto il presidente Biden in un intervento dal dipartimento di polizia di Rehoboth Beach, e quando gli è stato chiesto se pensasse che la sparatoria fosse un tentativo di omicidio, ha risposto: «Ho un’opinione, ma non ho tutti i fatti».

Più tardi, l’Fbi ha dichiarato di stare trattando l’accaduto come un tentato omicidio nei confronti dell’ex presidente. L’attentatore è morto ed è stato identificato: è il ventenne Thomas Matthew Crooks.

Condanne sono arrivate anche da Obama e da Nancy Pelosi, il presidente della Camera, Mike Johnson ha scritto su X di stare pregando per Trump. «Sono inorridito da quello che è successo al comizio di Trump in Pennsylvania e sollevato dal fatto che l’ex presidente sia al sicuro. Non c’è posto per la violenza politica nel nostro Paese», ha scritto sempre su X il leader dei democratici al Senato Chuck Schumer.

Mentre scriviamo le teorie del complotto sono già in piena diffusione, da chi parla di un attentato ordito dalla sinistra radicale del partito democratico, a chi sostiene sia stata una messa in scena organizzata dallo stesso Trump.

MARINA CATUCCI

da il manifesto.it

foto: screenshot tv