Chissà che effetto farebbe in Germania un grande cartellone con scritto “Arminio Hitler” nella campagna elettorale per le prossime europee…?
Un bruttissimo effetto, anche se l’aspetto del candidato Arminio fosse molto diverso da quello del suo predecessore.
Per fortuna la famiglia Hitler si è estinta con la sorella del dittatore tedesco, Paula, che mutò il suo cognome il Wolff. Non si sposò e non ebbe mai figli. Così finì sulla Terra il triste epilogo della famiglia nata Schicklegruber…
Invece in Italia l’eterno ritorno del fascismo è presente, si rinvigorisce grazie alla fragilità sociale di una nazione priva di riferimenti culturali solidi, incapace di nutrire un profondo sentimento laico e repubblicano che respinga con disdegno e orrore gli anni di una dittatura e il suo lascito in termini di macerie morali e materiali (come bene diceva un comunicato del CLN dopo la fucilazione di Mussolini).
L’eterno ritorno e anche la nemesi storica, una vendetta del passato che ha respiro solamente grazie all’immaturità culturale, politica e sociale di un popolo sedotto dall'”uomo forte” tante volte durante il ‘900.
Per questo scandalizza ma tutto sommato fa anche “gossip” vedere in giro per Roma grandi cartelloni con caratteri un po’ “imperiali” che rimandano al “sole che sorgi…”, alla Roma dei Cesari che, per quanto tirannica fosse, non aveva e non avrà mai nulla a che spartire con il fascismo che se ne appropriò per avere una fisionomia che altrimenti avrebbe faticosamente trovato nella pochezza dei suoi “ideali”, nella enormità dei suoi crimini.
(m.s.)
foto tratta da Wikimedia Commons