Meno Stato e più mercato?
O meno mercato e anche meno Stato?
Ritorno agli Stati nazionali o Internazionalismo solidale?
La risposta, di schieramento singolo, a queste alternative è una cultura politica ben precisa.
L’essere oggi schierati dalla parte del mercato non esclude il ricorso ad una maggiore presenza dello Stato nell’economia, ma non per una trasformazione pubblica della medesima a discapito del profitto e del privatismo. Anzi.
Merceologismo liberista e statalismo possono andare a braccetto comodamente.
Per questo non vi è una vera alternativa al lepenismo “sovranista” e nazionalista nel movimento rappresentato dal liberismo mercantilista di Macron.
Il regime capitalistico sa utilizzare molto bene la sovrastruttura politica statale e conosce bene i modi per adeguarla a guardiana delle fasi di crisi che possono essere gestite intervenendo sui destini della povera gente, del moderno proletariato.
Per questo, oggi, compito delle comuniste e dei comunisti è riassumersi in una frase molto semplice:
“Unità degli sfruttati per il superamento del regime della proprietà privata dei mezzi di produzione”.
(m.s.)
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